i prezzi dei carburanti
Da oggi diesel e benzina costano di più, ma lo stato risparmierà 5 miliardi
Entra in vigore il taglio dello sconto fiscale deciso dal governo Meloni: le accise per benzina e diesel passano da 0,25 a 0,15 euro per litro
Aumenta il prezzo dei carburanti. È l'effetto del taglio dello sconto fiscale deciso dal governo che era in vigore da marzo e che da oggi viene rivisto. I distributori adegueranno, in base alla maggiorazione delle accise, i prezzi praticati. Saliranno mediamente di 12 cent/litro per benzina e diesel e di 2 cent/litro nel caso del Gpl.
Il decreto licenziato dall'esecutivo lo scorso 23 novembre prevede infatti che la riduzione delle accise per benzina e diesel scenda da 0,25 a 0,15 euro per litro, mentre per il gpl si passa passa da 0,08516 per kg a 0,05110. Viene superato in questo modo il provvedimento del governo Draghi, varato in primavera per rispondere ai primi segnali della crisi energetica, accentuata dall'invasione russa in Ucraina.
Insomma se fino a ieri la benzina costava 1,65 euro/litro (media nazionale self service secondo i dati diffusi da Staffetta Quotidiana), da oggi passa a 1,77 euro/litro (sul servito da 1,8 a 1,92). Il gasolio self passa invece da 1,73 a 1,85 euro/litro (servito da 1,88 a 2) mentre il Gpl da 0,76 a 0,78 euro/litro.
Gli aumenti hanno provocato le reazioni delle associazioni dei consumatori, da Assoutenti a Codacons, secondo cui "l'aumento dei listini dei carburanti si ripercuoterà su prezzi e tariffe al pubblico in moltissimi settori, e avrà effetti negativi sull'inflazione, portando a nuovi rincari a danno di imprese e famiglie, in un momento in cui i listini andrebbero calmierati con ogni mezzo possibile".
Il taglio tuttavia consentirà di risparmiare circa circa 400 milioni di euro al mese, ovvero quasi 5 miliardi all’anno.