Foto di Giorgio Benvenuti, via Ansa 

i dati Istat

Il lavoro è in crescita rispetto all'anno scorso: 247 mila occupati in più

Redazione

Segno più per l'occupazione rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre rispetto al secondo semestre c'è una lieve riduzione dei contratti. Su base annua, cresce anche il costo del lavoro 

Due dati di segno opposto. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, gli occupati nel terzo trimestre del 2022 sono 12 mila in meno rispetto al secondo (-0,1 per cento). Ma, se si prendono in considerazione i numeri rapportati all'anno scorso, si rileva un aumento pari a 247 mila lavoratori in più (+1,1 per cento). L'ultimo lieve calo si spiega con la diminuzione dei dipendenti a tempo determinato che non è stata compensata dalla crescita degli indeterminati e dei lavoratori autonomi. 

Nonostante ciò il numero dei disoccupati è in calo (-2,6 per cento), mentre il dato degli inattivi è salito, anche se di poco (+0,2 per cento). A questi dati parziali, riferiti all'ultimo trimestre, si affiancano quelli rapportati all'anno, che vedono l'occupazione - di tutte le tipologie di contratto - in aumento, mentre disoccupazione e inattivi calano. Rispetto al 2021 le posizioni dipendenti sono ancora in crescita, e il tempo pieno aumenta del 4,5 per cento, mentre il part time del 2,1 per cento. Anche la crescita nelle ore lavorate rallenta, così come continua la riduzione del ricorso alla cassa integrazione (6,7 ore su 1000 lavorate). 

I dati positivi sul lavoro sono accompagnati dal segno più anche sul pil, che sull'anno cresce del 2,6 per cento. L'input di lavoro rimane però invariato rispetto al trimestre precedente, così come la percentuale di posti ancora vacanti e il costo del lavoro dipendente. Quest'ultimo resta stabile perché, mentre si registra un lieve aumento delle retribuzioni (+0,1 per cento), gli oneri sociali diminuiscono in modo speculare (-0,1 per cento). Ma, se ci si riferisce all'anno, va sottolineato l'aumento del costo del lavoro perché l'incremento delle retribuzioni, in questo caso, è più marcato della riduzione degli oneri sociali. 

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