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Editoriali

IP acquisisce Esso, ora le raffinerie hanno anche un valore strategico

Redazione

L'operazione consolida quella che è ormai la principale azienda privata italiana nei carburanti, ma segna anche il risveglio del settore che sembrava ormai destinato a essere completamente dismesso

L’operazione è stata celebrata sia dal ministro dell’Economia sia dal ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Accolgo con favore l’annuncio dell’operazione di acquisizione di Esso da parte di IP. E’ un rafforzamento di un operatore italiano in un mercato in forte evoluzione e in un momento complesso”, ha commentato Giancarlo Giorgetti. “Ho incontrato il presidente del gruppo Api, Brachetti Peretti. IP oggi acquisisce gli asset carburanti e raffinazione di Esso, con impianto di Trecate, la logistica, e i contratti di fornitura delle stazioni Esso. Un’ottima notizia, cresce il Made in Italy”. Al di là degli accenti patriottici, seppure imprecisi, perché si parla di “made in Italy” quando i prodotti sono fatti in Italia anche se di proprietà straniera, si tratta di un’operazione interessante. Non solo perché, come segnalano i ministri, si tratta del consolidamento di quella che è la principale azienda privata italiana nei carburanti.

Dopo l’acquisizione nel 2018 di TotalErg, con questa operazione il gruppo Api, infatti, acquista tutte le attività di vendita dei carburanti di Esso in Italia, alcuni depositi e soprattutto la totalità della raffineria Sarpom di Trecate, di cui IP deteneva già una quota di minoranza. Ma è anche il segnale del risveglio di un settore, quello dei carburanti, che sembrava ormai destinato a essere completamente dismesso, tra la necessaria transizione energetica e i margini sempre più ridotti sulla raffinazione (soprattutto in Italia). All’improvviso, con la ripresa post Covid e soprattutto dopo la guerra in Ucraina, non solo sono aumentati enormemente i margini ma il settore si è rivelato essere strategico per la sicurezza energetica nazionale, anche se non soprattutto in questa fase di transizione verso nuove fonti energetiche. Avere impianti di raffinazione è importante per la nostra economia ed è bene averne di proprietà di aziende italiane in salute, come ha dimostrato la recente e complicata crisi della raffineria di Priolo a causa della proprietà della russa Lukoil.   

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