Editoriali
La stretta della Bce e le nuove aspettative d'inflazione ribaltano la normalità
Mutui, il variabile supererà il fisso? Non si è (quasi) mai verificato, ma potrebbe succedere. Sarebbe l'effetto delle mosse della Banca centrale europea. Il precedente si trova nella grande crisi finanziaria seguita al crac della Lehman Brothers
Chi conosce il settore dei mutui per la casa assicura che non si è quasi mai verificato che i finanziamenti a tasso fisso costassero meno di quelli a tasso variabile. Ma è esattamente ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi per effetto della crescita dell’aspettativa sui mercati di un’inversione di tendenza della stretta monetaria della Bce sul lungo periodo, complici i primi segnali di allentamento dell’inflazione.
Un assaggio si è già visto a fine 2022. L’Euribor a tre mesi – l’indice che rispecchia nell’immediato gli aumenti dei tassi Bce e al quale sono ancorati i mutui variabili – è aumentato, infatti, da un valore medio dell’1,43 per cento di ottobre al 2,23 per cento di dicembre 2022, mentre l’Irs a 20 anni – parametro che riflette le aspettative del costo del denaro su un orizzonte più lungo e che rappresenta la base di calcolo per i mutui fissi – invece che aumentare a sua volta o mantenersi stabile è diminuito dal 2,96 al 2,57 per cento.
La forchetta tra i due tassi è così arrivata a essere davvero minima, ma si è ulteriormente ridotta a gennaio ed entro marzo, come dice al Foglio Guido Bertolino di MutuiSupermarket, potrebbe verificarsi il sorpasso del variabile sul fisso. Si tratta di un caso di scuola, che trova un precedente forse solo negli anni della grande crisi finanziaria seguita al crac di Lehman Brothers, anche se per ragioni del tutto diverse da quelle di oggi. Osservando le quotazioni dei future sulla Borsa di Londra, è evidente che gli operatori si attendono un Euribor a tre mesi in crescita fino al 3,5 per cento, ma vedono questo valore come l’acme della stretta monetaria.
Per contro, l’andamento dell’Irs rivela l’attesa di una riduzione dei tassi già a partire dalla fine di quest’anno, al massimo dall’inizio prossimo. Sarà davvero così? Nella riunione di giovedì, la Bce sembra piuttosto avere lasciato le porte aperte a diverse opzioni. Intanto tale dinamica, come conferma MutuiSupermarket, ha già spinto la percentuale di domande di mutui fissi sul canale online al 90 per cento nel mese di gennaio, percentuale mai vista prima di oggi.