Editoriali
I dati Upb spiegano quanto poco il Superbonus ha inciso sulla crescita
L’Ufficio parlamentare di Bilancio ha confermato che il contributo sul pil della misura è stato, di fatto, di un solo punto percentuale. 20 miliardi a fronte di un investimento di oltre 50: una lezione per la retorica grillina
Altro che moltiplicatore. Anche la teoria ultra espansionistica sul Superbonus, quella secondo cui la misura avrebbe avuto inequivocabilmente un forte impatto positivo sulla crescita, viene un po’ meno. A confutarla è l’Ufficio parlamentare di Bilancio, che nel corso di un’audizione alla Camera, ieri, ha evidenziato i dati macroeconomici accertati sul Superbonus. Ebbene, “il contributo degli investimenti in costruzioni residenziali alla crescita del pil nel biennio scorso è stato di due punti percentuali”, scrive l’Upb. Ma attenzione: “E’ possibile ricostruire – prosegue la nota – che metà del contributo sarebbe ascrivibile allo shock positivo generato dall’incentivo fiscale, ossia all’investimento in abitazioni aggiuntivo rispetto a quello che si sarebbe comunque effettuato”. Insomma, su due punti di pil di crescita garantiti dall’economia del mattone, uno solo è ascrivibile allo stimolo del Superbonus. Fanno, grosso modo, 20 miliardi. A fronte, però, di una mole di investimenti già completati che, a febbraio 2023, ammontano a 53,2 miliardi. Investimenti fatti non gratuitamente, beninteso: si tratta di spesa pubblica.
Significa, dunque, che per ogni euro di crescita generato dal Superbonus, lo stato ha sborsato 2,66 euro. Non un grande affare. Ma non basta. Perché, stando ai dati forniti dall’Upb, non sembra essere stato il Superbonus il catalizzatore degli investimenti in edilizia. “Il settore delle costruzioni è cresciuto in misura marcata nel biennio 2021-22”, è vero. E però, “guardando all’evoluzione annuale, l’attività per investimenti in abitazioni è stata molto marcata nel 2021, quando il ricorso al Superbonus era contenuto, mentre ha decisamente rallentato nel 2022, quando invece l’incentivo è stato molto più utilizzato”. Il M5s insiste nel dire che prima di condannare il Superbonus bisogna “attendere i dati”: ma ogni volta che nuove statistiche vengono pubblicate, si trovano buone ragioni per non essere ottimisti rispetto all’impatto che avrebbe avuto il Superbonus sulla crescita dell’Italia.