Editoriali
Perché cala la fiducia dei consumatori in Italia
I dati Istat dipingono un quadro di preoccupazione dovuto a un clima di incertezza. Inflazione persistente e stretta monetaria annunciano una frenata del pil
Il calo degli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese registrato dall’Istat ad agosto (lieve il primo, più deciso il secondo) ha spinto alcuni a lanciare appelli al governo affinché rinunci alla sua politica di austerity. Le preoccupazioni sono legittime: sebbene il calo di fiducia strida con l’aumento del fatturato industriale registrato a giugno (più 0,4 per cento), è probabile che rifletta il clima di incertezza che si comincia a respirare nel paese. E’ vero anche, però, che è molto difficile ricondurre questo segnale ai tagli dei sussidi oppure al rispetto dell’equilibrio dei conti che ha ispirato la politica economica di Meloni e Giorgetti. L’attuale congiuntura andrebbe guardata nel contesto europeo, in cui si comincia ad avvertire l’impatto della stretta monetaria della Bce per combattere l’inflazione (di cui oggi sono attesi i nuovi dati). Durante la scorsa settimana, si è registrato un forte calo degli indici dei responsabili degli acquisti in Eurozona, Stati Uniti e Regno Unito. Ma per Eurozona e Regno Unito, l’indice composito Pmi è sceso al di sotto di 50, indicando una contrazione e riaccendendo i timori di una recessione. Alla luce di questi dati, Columbia Threadneedle Investments ritiene vi sia “un rischio elevato di recessione in Europa, soprattutto in Germania, Paesi Bassi e Italia”. Le ragioni della debolezza europea sono diverse, in primo luogo il fatto che i prezzi dell’energia sono scesi ma si mantengono ben al di sopra dei livelli che si registravano prima che la Russia interrompesse le forniture di gas. E questo si inserisce in un contesto in cui l’inflazione è persistente. Le ultime previsioni dicono che nella zona euro l’inflazione è ancora molto al di sopra del target della Bce (5,1 per cento ad agosto), come peraltro indicano i dati della Spagna dove la crescita dei prezzi al consumo invece di diminuire sta aumentando. Un trend che può incoraggiare un nuovo aumento dei tassi a settembre. E’ con questo quadro che si sta misurando la fiducia di imprese e famiglie italiane.