Niente poteri forti
Su economia e migranti "non c'è nessun complotto", dice l'ex ministro Tremonti
"C’è un caos globale. Le condizioni economiche e sociali si stanno deteriorando in tutta Europa", spiega l'economista, che definisce quello sull'immigrazione "un problema strutturale, non vedo una regia". La norma su banche ed extraprofitti? "Si poteva formulare meglio"
Nessuna regia oscura, niente poteri forti. L'ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervistato da Repubblica, spiega come i sospetti evocati da alcuni esponenti della maggioranza su un piano internazionale all'origine dei problemi di immigrazione e di aumento dei prezzi, che affliggono il governo italiano di Giorgia Meloni, non rispecchino la realtà dei fatti: "C’è un caos globale, non un complotto". E specifica: "La situazione attuale non è paragonabile a quella del 2011. Oggi ci sarà un debito pubblico alto ma c’è un governo solido, molto più forte. Non vedo crisi all’orizzonte".
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, vede un coordinamento dietro ai flussi migratori, ma Tremonti non si aggrega a questo pensiero: "È un problema strutturale, non vedo una regia. E la soluzione di aiutare gli extracomunitari a casa loro, che Meloni ha pensato con il piano Mattei, è quella giusta. Sono convinto, gli altri Stati ci seguiranno".
Quanto alle difficoltà dell'economia e alla complessa situazione internazionale, l'economista dice che "stiamo vivendo uno shock che altera le strutture sociali, paragonabile, se vuole, all’effetto che spiegò nel ‘500 la conquista dell’America, assieme all’altro fenomeno che fu l’invenzione della stampa, comparabile invece oggi all’intelligenza artificiale". "La situazione è difficile, qualcuno aveva sperato che l’Italia fosse la locomotiva d’Europa e non è vero. Però non credo che la nostra economia sia messa peggio delle altre", aggiunge l'ex ministro, secondo cui "le condizioni economiche e sociali si stanno deteriorando in tutta Europa, e ciò ha un effetto dappertutto sulla fiducia dei cittadini."
Sulla norma sugli extraprofitti, Tremonti riconosce che qualcosa forse poteve essere fatto diversamente: "Diciamo che si sarebbe potuta formulare meglio. Il limite è stato quello di escludere dal provvedimento le banche piccole, ignorando che anche queste possono trarre utili dal differenziale fra interessi sui mutui e depositi". E proprio per questo "è già in discussione la modifica".