editoriali

Inflazione giù, ma non in Italia

Redazione

In Europa cala toccando il minimo in due anni, da noi torna a risalire. A spingerla, dice l'Istat, è "il riaccendersi di tensioni sui prezzi dei beni energetici, in particolare nel settore non regolamentato" e la vendita di benzina, carburanti e combustibili fuori dai regimi tariffari regolamentati

L’Italia è tra i paesi della zona euro in cui l’inflazione fa più fatica a rallentare e, anzi, se si prende come riferimento l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, parametro che misura la convergenza delle economie dei paesi membri dell’Unione europea (Hicp), si vede che a settembre è aumentata su base annua (5,7 per cento) rispetto ad agosto (5,5 per cento). A fare compagnia all’Italia ci sono solo la Spagna, dove, però, l’inflazione si mantiene su livelli molto contenuti (3,2 per cento rispetto a  2,4 per cento di agosto), Slovenia e Irlanda.

 

Nel complesso, a settembre l’inflazione nell’Eurozona ha toccato il minimo degli ultimi due anni (4,3 per cento rispetto al 5,2 per cento di agosto) e questo rafforza le speranze che la Bce ponga fine al ciclo dei rialzi dei tassi d’interesse (anche se  difficilmente un loro taglio avverrà prima di fine 2024). Ma perché in Italia i prezzi sono così lenti a scendere? A fornire una spiegazione è l’Istat quando dice che “un freno al rientro dell’inflazione si deve al riaccendersi di tensioni sui prezzi dei beni energetici, in particolare nel settore non regolamentato, che riporta la dinamica tendenziale del comparto su valori positivi, ma anche all’accelerazione dei prezzi dei servizi di trasporto” mentre si attenua la crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa”.

 

Ancora una volta viene rilevato che il mercato libero dell’energia elettrica e la vendita di benzina, carburanti e combustibili per uso domestico fuori dai regimi tariffari regolamentati contribuiscono a far crescere l’inflazione. D’altra parte, l’Arera, l’agenzia nazionale di regolamentazione dell’energia, ha annunciato che nel quarto trimestre 2023 i prezzi tutelati dell’elettricità aumenteranno del 18,6 per cento rispetto al trimestre precedente. Ciononostante, il prezzo dell’elettricità tutelata diminuirà nel trimestre del 57 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. Un'ulteriore buona ragione per approfondire le dinamiche al rialzo del mercato libero. 

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