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editoriali

Ripetere “andiamo meglio della Germania” può rivelarsi controproducente 

Redazione

Il governo continua a dire che l'economia italiana cresce di più di quella tedesca. Quello su Berlino è però un sorpasso effimero

È ormai un anno che gli esponenti del governo Meloni, a partire dalla premier, rivendicano il successo di un’economia che cresce più della Germania. “L’Italia è una nazione che ha una previsione di crescita superiore a quella della media europea anche per il prossimo anno, superiore a quella della Francia e della Germania anche per il prossimo anno”, dichiarava fino a qualche settimana fa Giorgia Meloni. La Francia, in realtà, è già sparita dalle dichiarazioni. Perché l’economia francese, stando al Dpb presentato da Parigi, crescerà dell’1 per cento nel 2023 e dell’1,4 per cento nel 2024, di più dei rispettivi 0,8 per cento e 1,2 per cento dell’Italia. Rimane, quindi, Berlino.

“La Germania è in recessione, mentre l’Italia cresce nonostante guerre e bollette", dice al Corriere della sera il ministro Luca Ciriani. "Tutte le economie rallentano, ma se la Germania ha il segno meno, l’Italia ha il segno più. Non è poco”. Questo modo di discutere l’economia, che sembra più adatto al tifo calcistico, oltre a essere inutile potrebbe rivelarsi controproducente. Non solo perché, stando alle previsioni, la Germania l’anno prossimo dovrebbe tornare a crescere all’1,6 per cento, quindi più dell’Italia. Ma perché è un discorso che potrebbe ritorcersi contro il governo nella discussione sulle regole fiscali europee. La Germania, che è in stagnazione, prevede per il 2024 un deficit in calo sotto il 2 per cento e un debito pubblico che scende sotto il 65 per cento. L’Italia, invece, con un pil in aumento porta il deficit al 4,3 per cento e un debito al 140 per cento che non scende. Sentendo le celebrazioni dei colleghi italiani, ciò che i ministri tedeschi potrebbero chiedere a Bruxelles quando si discuterà di regole fiscali è perché mai l’Italia con un’economia in crescita faccia una politica fiscale espansiva, tra l’altro con il debito enorme che si ritrova, mentre la Germania in recessione riesce a stare sotto al 2 per cento di deficit. Il confronto rischia di portare più argomenti a favore di Berlino e contro un allentamento dei vincoli europei.