l'intervento
Il monito di Georgieva all'Italia: "Su debito e deficit fate presto"
La presidente del Fondo monetario internazionale: "Le vostre entrate non sono abbastanza forti e rendono più difficile l’aggiustamento. Il bilancio dovrebbe essere rafforzato"
Italia, Francia e Spagna "hanno visto il loro rapporto tra debito e prodotto interno lordo aumentare in modo significativo. La loro risposta di bilancio è stata molto forte, giustamente, ma ha portato a un aumento dei livelli di debito e deficit. Quindi ora devono allacciarsi le cinture e procedere a correzioni di bilancio". E' questo il monito lanciato dalla presidente del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva, in un'intervista concessa ad alcuni quotidiani europei tra cui il Corriere della Sera. Per questa ragione la capa del Fmi si spinge a dire che "per l’Europa avanzata nel suo complesso, raccomandiamo correzioni più significative. Quest’anno prevediamo una stretta di bilancio dello 0,3 per cento. L’anno prossimo dovrebbe arrivare allo 0,85 per cento".
L'Italia, insomma, è uno degli osservati speciali. E proprio nei confronti del nostro paese Georgieva compie una disamina più puntuale sui rischi corsi dalla nostra economia: "Per l’Italia, il problema è aggravato dal rallentamento della crescita a seguito del ritiro delle misure di sostegno pubblico. Quindi le entrate non sono abbastanza forti e rendono più difficile l’aggiustamento. Riteniamo che ciò che è ora nel bilancio dell’Italia dovrebbe essere rafforzato: l’aggiustamento che l’Italia sta adottando non funzionerà abbastanza velocemente da ridurre i livelli di deficit e debito. È un momento difficile. Quando è necessario attuare una stretta, quando la pressione pubblica per avere maggiori aiuti è forte, è difficile farlo. Ma è necessario perché non sappiamo cosa c’è dietro l’angolo, quale sarà il prossimo shock. Dobbiamo accumulare riserve per quando potremmo essere di nuovo colpiti", argomenta la presidente del Fondo monetario.
La quale è conscia del fatto che molto dipenderà anche dal nuovo Patto di stabilità, per cui "l'Europa ha tempo fine alla fine dell'anno". Ma, per favore, facciamolo. Noi dell’Fmi valutiamo la proposta della Commissione con favore, perché prevede regole ma anche una certa flessibilità su come tali regole vengono applicate. Aiuta i Paesi a rafforzare la loro posizione sia in termini di deficit che di debito". Per questo l'auspicio è che i governi arrivino a un risultato il prima possibile, "perché l’Europa non può permettersi il lusso di non modernizzare le sue regole e di tornare indietro alle regole di prima", come invece aveva paventato, per esempio, la stessa premier Meloni prima del suo viaggio in Germania. E a proposito della locomotiva d'Europa, l'analisi di Georgieva è piuttosto chiara: "Se l’Europa è stata colpita duramente dalla crisi energetica a causa della guerra in Ucraina, la Germania è stata colpita ancora più duramente per la sua dipendenza dal gas russo e per l’alta intensità energetica della sua industria. Ora deve investire in infrastrutture, nell’economia verde, nelle competenze e nelle persone. Come il resto d’Europa, ha una società che invecchia. E non si tratta di investimenti banali, soprattutto quando sappiamo che il prossimo passo sarà l’adeguamento al mondo dell’intelligenza artificiale".