Il provvedimento
Stop al mercato tutelato dell'energia. Pichetto: "Il libero mercato farà risparmiare"
Dopo i rilievi di Bruxelles il governo si rassegna alla liberalizzazione del mercato di elettricità e gas. Le opposizioni attaccano. Ma con qualche misura per orientarsi il mercato libero conviene
Dopo settimane di trattative da parte del governo con la Commissione europea, sembra ormai accantonata la possibilità di rimandare la fine del mercato tutelato dell'energia. Dopo le proroghe degli scorsi anni durante i governi Renzi, Conte I e Conte II la strada appare tracciata, secondo gli impegni presi in ultimo nell'ambito del Pnrr.
Per il gas la fine del mercato tutelato è fissata al 10 gennaio 2024, pur restando in vigore per over 65, famiglie beneficiarie della legge 104 e del bonus sociale, mentre per l'elettricità dovrebbe scattare a partire dal primo aprile. Non si tratterà però di un'uscita immediata, bensì graduale, la quale vedrà gli operatori contendersi i 26 diversi bacini in cui verranno sudddivisi i clienti.
La liberalizzazione del mercato dell'energia riguarderà 5 milioni di famiglie su un totale di 9,5 milioni, che si troveranno a fare i conti con tariffe stabilite dai vari operatori, non più dall'Arera. Secondo i dati di Segugio.it, la fine del mercato tutelato comporterà una maggiore concorrenza che si tradurrà in un aumento del risparmio fino al 463 per cento e un taglio dei costi in bolletta fino a 686 euro l'anno.
"Sono convinto", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ai microfoni di Radio 24, "che un vero mercato farà risparmiare: le imprese e la telefonia lo hanno dimostrato ma deve essere un vero mercato libero, senza via monopolistiche che condizionano il mercati". Sull'ipotesi che il mercato libero possa diventare come quello delle tariffe telefoniche il ministro ribadisce: "La speranza è quella, però credo che sia nostro dovere dare il massimo dell'informazione e avere il massimo del controllo contro gli abusi, anche perchè i venditori sono 600 e quindi nel libero mercato c'è il diritto di fare il libero prezzo".
Nei mesi scorsi ministro si era impegnato per riuscire a ottenere uno slittamento dei tempi e la propoga era inizialmente prevista nelle bozze del decreto approvato ieri. Ma i rilievi tecnici della Commissione europea sono prevalsi. Ora il tentativo è quello di continuare nelle interlocuzioni e il governo spera di riuscire ancora a ottenere qualche risultato prima dell'inizio delle aste. Dalle opposizioni la reazione è stata dura. Il Pd ha criticato il governo durante una conferenza stampa organizzata questa mattina al Nazareno, chiedendo di "non lasciare 5 milioni di piccoli utenti ad aumenti del prezzo del gas e dell'energia".
In una serie di articoli il Foglio ha spiegato perché la fine del mercato tutelato è un'occasione di risparmio per i consumatori. Eccone alcuni.