Christine Lagarde, presidente della Bce (Ansa)

editoriali

I tassi non scenderanno prima dell'estate (forse), dice Lagarde

Redazione

La presidente della Bce spiega che i mercati ottimisti non aiutano, ma lei li sa orientare?

Alla fine Christine Lagarde ha parlato e deluso le aspettative dei mercati finanziari europei che ieri, dopo l’intervento della presidente della Bce a Davos, in cui ha annunciato che il consensus dei governatori sul primo taglio dei tassi sarà raggiunto solo per la prossima estate, sono scivolati verso il basso con Piazza Affari che ha chiuso con una perdita dello 0,8 per cento. Il taglio è “probabile” ma non “garantito”, ha detto Lagarde scatenando le vendite sui listini già incerti per il rallentamento cinese. Ma dell’umore che regna tra gli investitori a Lagarde sembra non interessare molto, tant’è che ha tenuto a sottolineare che le aspettative eccessive che si sono create sulla riduzione del costo del denaro “non aiutano”.

 

Qualche giorno fa era stato il capo economista della Bce, Philip Lane, a frenare gli entusiasmi dicendo che una riduzione troppo rapida può essere “autolesionistica”, poiché ci sono ancora troppi fattori che fanno pensare che l’inflazione non è domata (anche se ieri il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha detto che il processo di disinflazione è a un livello avanzato). Ma da Lagarde i mercati si attendevano un segnale diverso e cioè che facesse intendere di essere pronta a correre ai ripari se l’escalation sul Mar Rosso fosse tale da portare l’Eurozona dritta verso la recessione. Segnali in questo senso per il momento non ce ne sono (benché l’arretramento tedesco sia preoccupante) e così Lagarde prende tempo rinviando tutto all’estate. Scelta discutibile, secondo operatori e imprese, ma condivisibile per buona parte degli economisti.

Il punto, però, non sono le ragioni di merito che spingono la Bce a mantenere la barra dritta sulla stretta monetaria, ma che faccia intendere che i mercati con il loro ottimismo eccessivo stanno creando dei problemi. Fino a prova contraria, tra i compiti della Banca centrale europea c’è proprio quello di orientare in modo corretto le aspettative dei mercati, anche per evitare scossoni come quello di ieri. Ma i problemi di comunicazione durante il mandato di Lagarde non sono mai mancati.

Di più su questi argomenti: