editoriali
Il paradosso della “maggior tutela”
I clienti ex “tutelati” godranno di uno sconto di circa 130 euro all’anno per tre anni. Dal meccanismo sono però esclusi i vulnerabili, cioè chi è over 75 anni, si trova in condizioni svantaggiate, è portatore di disabilità o versa in gravi condizioni di salute
Nella bolletta elettrica si nasconde una tassa su poveri, anziani e malati gravi. Il pasticcio è figlio della feroce campagna ideologica contro la liberalizzazione dei mesi scorsi, avviata dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e poi ingigantita dai leader dell’opposizione, Elly Schlein e Giuseppe Conte. Breve riassunto: il Pnrr prevedeva il superamento della cosiddetta “maggior tutela” entro il 2024. Lo scorso 11 gennaio si sono svolte le gare per individuare i nuovi fornitori: dal primo luglio, i clienti ex “tutelati” godranno di uno sconto di circa 130 euro all’anno per i prossimi tre anni (altro che “tassa Meloni”, come l’aveva chiamata il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani). Dal meccanismo sono però esclusi i vulnerabili, cioè chi è over 75 anni, si trova in condizioni svantaggiate, è portatore di disabilità o versa in gravi condizioni di salute, risiede in abitazioni di emergenza o in isole minori non interconnesse.
Questi continueranno a essere serviti in “maggior tutela” e, successivamente, tramite un servizio “di vulnerabilità” analogo alla tutela, con la separazione tra l’approvvigionamento dell’energia all’ingrosso (Acquirente Unico) e la gestione commerciale (nuovi operatori scelti tramite gara). Tale differenza è cruciale, come ha riconosciuto in audizione il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini: è assai improbabile che dalle aste per la vulnerabilità usciranno sgravi analoghi a quelli delle tutele graduali.
Primo paradosso: i vulnerabili pagano e pagheranno più degli altri. Ma c’è un secondo e più assurdo paradosso: la condizione di vulnerabilità è automatica. Chi la acquisisce, se non ha sottoscritto un’offerta sul libero mercato, viene deportato nel servizio di vulnerabilità. In parole povere: se un cliente delle “tutele graduali”, che ha appena ricevuto lo sconto, compie 75 anni d’età, oppure chiede il rilascio dell’Isee perché disoccupato e povero, vedrà crescere la sua bolletta di 130 euro. Ci sarebbe da ridere se non fosse stato tutto ampiamente prevedibile. Fate qualcosa e, prima ancora, chiedete scusa.