Federico Freni - foto LaPresse

Editoriali

Arriva il salva Borsa per il mercato dei capitali italiano

Redazione

Il Mef pensa a un fondo d’investimento per sostenere le Pmi quotate e cercare di vivacizzare il mercato azionario. Le due ipotesi di manovra 
 

Dopo il Salva Casa sarà la volta del Salva Borsa. Il sottosegretario all’Economia Federico Freni lo aveva anticipato al Salone del risparmio: il Mef sta studiando un maxi fondo d’investimento per le piccole e medie imprese quotate. E la conferma è arrivata al convegno di Assonext (l’associazione che raggruppa le piccole aziende di Piazza Affari) che si è svolto mercoledì a Montecitorio, durante il quale Freni ha spiegato che il ddl Capitali è stato solo il primo passo per cercare di vivacizzare il mercato azionario in Italia, infiacchito dai numerosi delisting che si sono registrati negli ultimi anni, poiché il Mef sta studiando con Cdp uno strumento che sintetizzi l’impegno pubblico e privato a favore dell’economia reale del paese.

Da parte del governo Meloni ci sarebbe la disponibilità a stanziare 500 milioni di euro per costruire il plafond di un veicolo finanziario il cui capitale salirebbe a un miliardo con la partecipazione di operatori privati. Sul piano tecnico, Freni non si è sbilanciato più di tanto ma le ipotesi a cui si sta lavorando sono due: un fondo che investa direttamente in Borsa oppure che lo faccia in modo indiretto attraverso società di asset management. Il progetto è già in fase avanzata poiché sarebbe stato superato anche lo scoglio degli aiuti di stato definendo il tetto del 49 per cento per l’intervento pubblico (vuole dire che al termine dell’operazione il capitale della società deve essere almeno al 51 per cento nelle mani di privati). Del resto, come ha fatto notare il presidente di Assonext, Giovanni Natali, non molto tempo fa in Francia è stata avviata un’iniziativa molto simile (con la partecipazione della Caisse des Depots e un capitale “misto” di 2 miliardi) e l’Unione europea non ha sollevato obiezioni. Per il mercato dei capitali italiano sarebbe un grosso stimolo a uscire da una situazione di stasi con la fuga di società dal listino principale e la scarsa presenza di investitori in quello delle piccole società, che, non a caso quotano al di sotto del loro valore reale, con sconti di prezzo anche del 50 per cento.

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