editoriali
Salario minimo, sognando la California
Dopo aver esagerato, i democratici americani iniziano a ripensarci. Lezioni per l’Italia: è uno strumento utile se non se ne abusa
Lo scorso ottobre, il governatore democratico della California Gavin Newsom firmò una legge per alzare il salario minimo degli operatori sanitari a 25 dollari l’ora, rispetto all’attuale soglia di 16 dollari L’incremento è graduale, scadenzato da un calendario che considera la zona in cui opera la struttura sanitaria e le caratteristiche del datore di lavoro, ma che in ogni caso dovrà portare al raggiungimento della soglia di 25 dollari la maggior parte dei quasi 500 mila lavoratori sanitari entro il 2028. A partire dall’1 giugno.
Solo che adesso, a pochi giorni dall’aumento, i democratici ci stanno ripensando. Questa settimana, riporta il Wall Street Journal in un editoriale, la Legislatura della California cercherà di rinviare l’aumento del salario minimo statale. Che cos’è cambiato rispetto allo scorso ottobre? Il deficit di bilancio è salito a 45 miliardi di dollari e il governatore Newsom prevede che il nuovo salario minimo per la sanità costerebbe alla California 4 miliardi di dollari in più all’anno. In realtà alcune analisi mettevano già in guardia sui costi, ma la legge è andata avanti comunque. Le strutture private avevano avvisato che un così forte aumento salariale avrebbe imposto dei tagli ai servizi e alle cure, ma non erano stati ascoltati. Però ora che l’aumento dei costi sanitari per lo stato mette di fronte all’alternativa di un taglio della spesa sociale, la politica comincia a ripensarci.
Il caso californiano potrebbe essere di lezione per l’Italia, dove il salario minimo orario è un cavallo di battaglia delle opposizioni che propongono di metterlo a 9 euro l’ora, prevedendo però un sussidio alle imprese per far fronte all’incremento. Il salario minimo può essere uno strumento utile se non se ne abusa: se cioè si porta la soglia minima di retribuzione a livello della produttività. Se invece si eccede, si cominciano a distruggere lavoro e risorse. Pertanto la definizione del livello è questione tanto fondamentale quanto delicata, che non può essere terreno di propaganda e rilanci politici. Non esistono pasti gratis, e nemmeno salari minimi.