editoriali
I risultati della politica monetaria della Bce non sono poi così male
Inflazione in calo, pil in crescita, occupazione in aumento. Sicuramente l'Eurotower avrebbe potuto agire prima, ma non era affatto scontato che andasse così bene
Anche l’ultima decisione della Bce, che ha tagliato i tassi di 25 punti base per la prima volta dopo 11 rialzi, è stata accolta con freddezza. Troppo poco e troppo tardi. Ma soprattutto troppo poche indicazioni sul futuro: la linea delle decisioni da prendere “di volta in volta” e “sulla base dei dati” viene giudicata come un elemento di incertezza, all’interno di un organo collegiale che risente delle spinte opposte dei membri dei vari paesi che esprimono visioni diverse.
A questo si aggiunge che la presidente, Christine Lagarde, spesso durante il suo mandato non è parsa all’altezza sul fronte comunicativo. Tutte critiche legittime, che però rischiano di far perdere di vista il quadro generale. A fine 2022 l’inflazione era in doppia cifra: c’era il rischio che le aspettative sfuggissero di mano e l’Eurozona iniziasse ad avvitarsi in una spirale inflattiva. Sicuramente la Bce avrebbe dovuto agire prima, ma nel 2021-22 non era facile capire la natura dell’aumento dei prezzi e se un rialzo dei tassi avesse potuto stroncare la ripresa post Covid. Dopo circa un anno dal picco, l’inflazione è scesa al 2,6 per cento, il pil continua a crescere, l’occupazione aumenta e la disoccupazione è ai minimi (6,4 per cento nell’Eurozona, per la prima volta dopo tanto tempo sotto il 7 per cento in Italia). Non era affatto scontato che andasse così, anzi.
Tutti in Italia – basta andare a riprendere le dichiarazioni dell’ultimo anno e mezzo dei politici di tutto lo spettro parlamentare – presagivano che la restrizione monetaria ci avrebbe condotto in recessione. Così non è stato. Sono rarissimi gli episodi di forte disinflazione che si concludono con un “soft landing”, un atterraggio morbido. Certo, manca ancora l’ultimo miglio prima di arrivare all’obiettivo del 2 per cento, e c’è comunque il rischio che l’economia entri in un periodo di stagnazione. Ma per il momento abbiamo un’inflazione in calo, l’economia in crescita e l’occupazione in aumento. Forse poteva fare meglio, ma in fondo la Bce non ha fatto così male.