Editoriali
Nel 2023 il Sud cresce più delle altre regioni ed è merito del Pnrr
L'ultimo rapporto Svimez ha scomposto l'Italia in macro aree e, secondo i dati, il Mezzogiorno è cresciuto di un +1,3 per cento, a discapito del Nord ovest (+0,4) e del Nord est (+1 per cento). C'entrano i fondi del Recovery plan e la strategia del ministro Fitto
Il Sud cresce più del Nord. Lo dice l’ultimo rapporto Svimez per il 2023, anno in cui il pil nazionale è aumentato dello 0,9 per cento. Ebbene, scomponendo l’Italia per macroaree, il Mezzogiorno ha fatto +1,3 per cento, il centro-nord +0,8 per cento, il centro + 0,4 per cento, il nordest +0,9 e, infine, il nord-ovest +1 per cento. Non succedeva dal 2015 e non con questa forza. Addirittura, se si prendono i dati regionali, lo scorso anno la Sicilia è cresciuta più del doppio della Lombardia (2,2 per cento vs 0,9 per cento), il doppio del Piemonte e il triplo dell’Emilia Romagna. Com’è possibile? È la stessa Svimez a fornire una spiegazione, quella dell’impatto della crescita degli investimenti pubblici e del Pnrr, che ha subito fornito l’assist agli esponenti del governo, compresa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per rivendicare l’efficacia delle proprie politiche.
In effetti, la crescita più accentuata del pil meridionale è stata sostenuta soprattutto dal comparto delle costruzioni (+4,5 per cento), il che riflette la maggior spesa in opere pubbliche derivante dai fondi di coesione europea e dal Pnrr. Sarebbe interessante appurare se c’è stato un recupero di efficienza degli enti locali, comuni e regioni, nella gestione di gare e appalti oppure un’accelerazione da parte dei ministeri competenti, secondo la strategia che il ministro Raffaele Fitto ha, però, impostato sul finire dello scorso anno. Questo dettaglio per ora non emerge e Palazzo Chigi ha gioco facile nel dire che il merito di questa svolta epocale è suo e rappresenta la prova che il Sud non è stato abbandonato, come sostengono gli oppositori della riforma sull’autonomia differenziata che ha incassato il primo sì alla Camera. Si vedrà di chi è il merito: se del Sud che si è dato una mossa, se dell’esecutivo o degli amministratori locali. Intanto l’effetto immediato è che anche l’aumento degli occupati in quest’area (+2,6 per cento) è superiore rispetto alla media nazionale (+1,8 per cento). Al Sud resta ancora molto da recuperare, ma anche questa è una buona notizia.