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Le  rinnovabili crescono ma senza nucleare cresceranno anche i combustibili fossili

Redazione

Energia senza paraocchi. Nonostante il boom di eolico e solare, petrolio, gas e carbone coprono oltre l'80 per cento dei consumi globali. E la domanda energetica delle nuove economie supera l'offerta delle fonti pulite. Anche per questo stanno cadendo le obiezioni nei confronti dell’energia atomica

I dati sui consumi energetici del 2023 raccontano molte cose. Le fonti rinnovabili crescono in tutto il mondo a doppia cifra. Ma cresce anche il consumo di combustibili fossili: petrolio, gas e carbone. La spiegazione è molto semplice. I consumi totali di energia crescono soprattutto perché trainati dalle nuove economie, come l’India, e le rinnovabili non riescono a coprire  nemmeno l’aumento della domanda.

 

Così i combustibili fossili continuano a soddisfare più dell’ottanta per cento del consumo totale di energia. Più o meno in percentuale la stessa quota di alcuni decenni fa, solo che nel frattempo le grandezze assolute sono più che raddoppiate. Anche perché le rinnovabili, Sole e vento in primo luogo,  servono quasi esclusivamente per produrre elettricità, la quale copre solo una quota minoritaria dei consumi energetici. I trasporti – con  incrementi di quello aereo e di quello delle merci su gomma – ma anche il riscaldamento e l’industria  continuano ad avere bisogno dei derivati del petrolio, del gas e del carbone.

 

Risultato finale: le emissioni totali continuano ad aumentare e hanno registrato un picco nel 2023. Secondo un rapporto dell’Energy Institute, l’organismo professionale globale per il settore energetico, lo scorso anno i combustibili fossili hanno costituito l’81,5 per cento dell’energia primaria mondiale, in calo solo marginalmente rispetto all’82 per cento dell’anno precedente, anche se i parchi eolici e solari hanno generato quantità record di elettricità pulita.

   

Essere ottimisti sul futuro è difficile. Interi continenti a cominciare dall’Africa e da buona parte dell’Asia hanno fame di energia, una fame che non può certo essere soddisfatta esclusivamente da Sole e vento. Anche per questa ragione stanno via via cadendo nel mondo le obiezioni nei confronti dell’energia nucleare. Dopo l’Europa che ha di fatto eliminato un veto implicito, gli Stati Uniti stanno mettendo mano alla semplificazione delle procedure autorizzative. Mentre la Cina è  di gran lunga il paese con il maggior numero di centrali in costruzione.

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