editoriali

Panetta chiede alle banche di fare di più

Redazione

“Il futuro è incerto” e sul sostegno alle imprese non si può più traccheggiare, dice il governatore della Banca d’Italia all'assemblea annuale dell’Abi

Come sta andando veramente l’economia italiana? A sentire il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto all’assemblea annuale dell’Abi, l’obiettivo di crescita del pil all’1 per cento per il 2024 “è ampiamente a portata di mano” e la tenuta dell’economia è “ottima”. Ad ascoltare, invece, il governatore della Banca d’Italia, che ha parlato alla stessa assemblea, la crescita del paese quest’anno sarà “moderata” con un possibile incremento del prodotto interno lordo dello 0,7 per cento, secondo previsioni, però, che potrebbero essere corrette lievemente al rialzo arrivando, quindi, fino allo 0,9 per cento.

 

La differenza tra quello che dice Giorgetti e quello che dice Panetta, quindi, non è tanto nei numeri quanto nella sostanza. Il ministro dell’Economia cerca di trasmettere un messaggio positivo sull’andamento dell’economia, come ha fatto notare il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro. Del resto, se si spiega che le cose vanno bene risulta più credibile un secondo messaggio positivo sui conti pubblici che viene dal capo del dicastero economico: “l’uscita dalla condizione di paese ad alto debito è un obiettivo raggiungibile senza una manovra lacrime e sangue”, ha detto Giorgetti.

 

Più prudente è il governatore che parla di “futuro incerto”, di guardare in avanti con fiducia ma senza indugiare nell’eccessivo ottimismo. Quello che preoccupa di più Panetta è l’economia reale penalizzata dal persistere di tassi d’interesse elevati e da una stretta creditizia di cui le imprese stanno soffrendo. E qui arriva, forse, un punto di convergenza tra i due perché Panetta esorta le banche a contribuire al rilancio dell’economia, offrendo sostegno alle imprese, e Giorgetti ha fatto capire che terminato il periodo dell’emergenza Covid, che ha visto lo stato impegnato con garanzie pubbliche per favorire il credito alle imprese, bisogna entrare in una nuova prospettiva con un ritorno della “compartecipazione” del settore bancario. In questo caso il messaggio alle banche è  univoco: aprite di più i cordoni della borsa.

Di più su questi argomenti: