Editoriali
Ecco l'ultima di Coldiretti: un superbonus per contrastare il caporalato
L'idea del presidente Ettore Prandini: trasformare le stalle in case con denaro pubblico così che non debbano essere trasportati sul luogo di lavoro. Ecco una proposta tanto assurda quanto costosa
Si pensava che la stagione del Superbonus fosse archiviata, non solo dal punto di vista economico, ma proprio come concetto: l’idea che lo stato – cioè la collettività – debba pagare integralmente o quasi un investimento o un consumo di un privato. Non solo questa politica ha sfasciato i conti pubblici ma, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è ingiusta dal punto di vista etico. E invece la mamma dei Superbonus è sempre incinta. L’ultima richiesta al governo proviene dalla Coldiretti, con la surreale giustificazione della “lotta al caporalato”.
Intervistato dal Sole 24 Ore, il presidente Ettore Prandini ha detto di aver proposto ai ministri dell’Agricoltura Lollobrigida e del Lavoro Calderone “una detrazione fiscale per chi ristruttura i fabbricati rurali per trasformali in alloggi. Un recupero sul modello del 110 per cento, ma che potremmo fare anche solo dell’80 per cento” (grazie per lo sconto!). E che c’entra con la lotta al caporalato? “Offrendo un alloggio ai lavoratori direttamente vicino all’azienda – sostiene la Coldiretti – si annulla la necessità del loro trasporto sul luogo di lavoro, andando così a colpire una delle attività più redditizie per la malavita del caporalato”. Così, con i soldi dello stato si trasforma un rudere o una stalla in un’abitazione o un condominio, di proprietà dell’imprenditore, che potrà far alloggiare i braccianti. E potrà trattenere alla fonte il costo dell’affitto e chissà a quali costi (il soggetto a cui è indirizzata la policy è uno che non si faceva scrupoli a chiedere l’intermediazione dei caporali).
Contro il caporalato, in realtà, ci sarebbe una policy più incisiva ed economica: il contrasto all’evasione contributiva. L’agricoltura è uno dei settori più facili da mappare, visto che attraverso il fascicolo aziendale per chiedere la Pac europea, lo stato già possiede tutte le informazioni utili per fare controlli mirati. Trasformare un fabbricato agricolo in una villetta, magari da convertire poi in b&b, è la via più assurda e meno economica per fare la lotta al caporalato. Almeno per lo stato. Perché sia sensato e conveniente per Prandini e la Coldiretti è, invece, facile da intuire.