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Editoriali

Il pil italiano torna ai livelli pre crisi del 2008

Redazione

Il pil continua a salire, lentamente, superando il livello di 16 anni fa: se l'Italia continuerà nel segno della crescita, potrebbe finalmente recuperare quel terreno perso dopo la profonda crisi internazionale. Meglio tardi che mai

Con i conti economici trimestrali, l’Istat conferma in sostanza le stime preliminari di circa un mese fa: nel secondo trimestre del 2024, l’Italia è cresciuta dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente, meno dell’Eurozona (0,3 per cento) e meno del primo trimestre (0,3 per cento), e dello 0,9 per cento rispetto all’anno precedente. Ciò vuol dire la crescita acquisita per il 2024 – ovvero la stima del pil che si registrerebbe a fine anno qualora ci fosse crescita zero nel resto dell’anno – è pari allo 0,6 per cento, rivede leggermente al ribasso rispetto allo 0,7 per cento stimato a fine luglio (ma si tratta di aggiustamenti al secondo decimale). Ciò vuol dire che in metà anno il paese ha già raggiunto i due terzi dell’obiettivo di crescita indicato dal governo nel Def (0,9 per cento), che all’epoca sembrava eccessivamente ottimistico per la maggior parte degli osservatori e, invece, ora appare alla portata.
 

Anche perché i dati sull’occupazione riferiti al mese di luglio registrano nuovi record, con il superamento della soglia di 24 milioni di occupati (tasso di occupazione al 62,3 per cento): un segnale lascia presagire un ulteriore trimestre di variazione positiva del pil. Se si guarda alla variazione per settore, si registra una crescita nei servizi e un calo nell’industria in senso stretto (-0,8 per cento su base congiunturale e -1 per cento su base tendenziale). Questo trend, abbastanza consolidato, mostra un indebolimento della nostra manifattura e una ricomposizione dell’occupazione verso settori nei servizi a minore valore aggiunto: bene ampliare la base occupazionale, male però se si riduce la produttività. Non c’è stato, invece, il temuto crollo delle costruzioni in seguito allo stop del Superbonus: +0,6 anche nel secondo trimestre. I dati di contabilità segnano un altro traguardo importante: nel 2024, anche se la crescita dovesse fermarsi, l’Italia finalmente supererà il livello del pil del 2008, da dove è caduta dopo la crisi finanziaria e non ancora ritornata. Sedici anni sono tantissimi, nessuno ha fatto peggio (eccetto la Grecia), ma meglio tardi che mai.

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