editoriali
Unicredit-Commerzbank, con la benedizione di Lagarde
Perché l’operazione tra la banca italiana e quella tedesca non dispiace alla Banca centrale europea
Per Christine Lagarde sarà “interessante” osservare gli sviluppi dell’ingresso di Unicredit in Commerzbank. Non era previsto, ma la presidente della Bce ha colto la palla al balzo di una domanda nella conferenza stampa seguita al board che ha tagliato, come previsto, i tassi di 0,25 punti base, per esprimere una considerazione sulla ventilata fusione tra la banca italiana e quella tedesca che è solo apparentemente neutrale. Lagarde ha detto che l’unione tra Unicredit e Commerzbank piacerà a quanti si attendono fusioni transfrontaliere con l’unione bancaria. “Non commentiamo su singole istituzioni”, ha precisato ricordando come la valutazione sull’operazione spetti alla vigilanza bancaria della Bce “che farà quello che deve fare in piena indipendenza”. E ha aggiunto: “Il consolidamento bancario a livello europeo è qualcosa che da più parti è auspicato da tempo: sarà interessante vedere come questo processo si attuerà nelle prossime settimane”.
In realtà, la vigilanza della Bce, quando era presieduta da Andrea Enria – ma non risulta che l’indirizzo sia cambiato con la nuova presidente Claudia Buch –, ha sempre auspicato che avvenissero aggregazioni bancarie tra paesi diversi. Le ragioni sono di carattere regolatorio poiché, nella visione della vigilanza, è la dimensione della banca che garantisce una migliore integrità patrimoniale e maggiore stabilità finanziaria in caso di choc di mercato o di congiunture economiche difficili. Ma è indubbio che su quest’indirizzo stiano convergendo le discussioni su un rafforzamento dell’Ue. Si può dire che Lagarde abbia espresso un parere tendenzialmente favorevole a una aggregazione bancaria italo-tedesca considerando anche che ha lodato il rapporto sulla competitività di Mario Draghi, definendolo “formidabile” e in cui la frammentazione del sistema del credito viene indicata come uno dei punti deboli da superare. Per il resto, Lagarde va avanti per la sua strada. La Bce non ha un percorso prestabilito. “Sarà quel che sarà”: ha detto proprio così.