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Editoriali

Lezioni per l'Italia sul caso Unicredit

Redazione

Diffidare dei governi che combattono le scalate degli investitori stranieri. Capito?

Adesso a opporsi in modo burbero all’ingresso di Unicredit nella sala di controllo di Commerzbank sono i sindacalisti tedeschi, compreso ovviamente il loro rappresentante nel consiglio della banca tedesca. Fanno il loro mestiere, con parole pesantissime contro i nuovi possibili compratori, e certamente hanno una forte capacità di influenza sulla politica di Berlino. Però i sindacati, quale che sia l’esito finale della tentata acquisizione (ma di solito per i lavoratori da un rafforzamento del capitale di controllo arrivano vantaggi), restano pronti, dopo le proteste, a trattare su concretissime questioni salariali e organizzative. Il governo tedesco dopo i botti contro lo straniero e qualche dichiarazione eccessiva dello stesso cancelliere Olaf Scholz, in affannosa rincorsa populista, ha preso nelle ultime ore di ieri una linea più morbida, con il ministro delle finanze Christian Lindner, che è pur sempre un liberale, a fare un po’ di opposizione d’ufficio a Unicredit ma anche a ricordare che lo stato non può restare per sempre in Commerzbank. E quando si decidesse di vendere ecco che gli italiani sarebbero candidati naturali per l’acquisto grazie alla posizione già conquistata tra mercato e vendite decise proprio dallo stato tedesco. Ma della vicenda dobbiamo cogliere il lato esemplare. E leggiamo cosa dice, per il governo italiano, Antonio Tajani. “In Ue c’è il libero mercato – ha ricordato – e allora non capisco perché quando qualcuno viene ad acquistare in Italia si dice che c’è un sistema europeo e poi se un italiano acquista all’estero non c’è più il mercato unico”. Sfrondata dal tono polemico e girata in pars costruens è un’analisi giusta (anche se forse sarebbe stato utile non cadere nella trappola del derby Italia-Germania). Usiamola ora per far valere le ragioni di Unicredit e poi usiamola, con convinzione, per dire che il mercato italiano è aperto agli investitori. Avremmo da guadagnarne. Anche nel caso in cui dovesse esserci una Commerzbank italiana, pronta a essere conquistata da un investitore straniero.

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