editoriali
Cercasi adulti nella stanza sull'operazione Ita
Si blocca la vendita per questioni di prezzo, ma se saltare l’affare è un guaio
Il brusco stop alla vendita di Ita Airways da parte del Mef a Lufthansa, anticipato dal Corriere della sera, ha sorpreso molti anche perché i rumor indicavano che la Commissione europea avrebbe dato il via libera ai rimedi proposti dal vettore italiano e del gruppo tedesco. La discussione sembra essersi bloccata su una questione di prezzo: il gruppo tedesco avrebbe chiesto una ridiscussione del prezzo di vendita perché il vettore italiano ha perso valore.
Ita Airways, pur avendo migliorato molto i propri risultati, risulta ancora in perdita e la marginalità nel corso del 2023 era ancora negativa per circa 3 punti percentuali, quando il resto del mercato europeo aveva dei margini positivi quasi di 9 punti. Siamo infatti di fronte a un mercato in piena espansione, ma che sta andando sempre di più verso un consolidamento europeo basato su tre grandi gruppi tradizionali (Air France-Klm, Iag e Lufthansa ) e tre low cost (Ryanair, Easyjet e Wizzair) . Al di fuori di questi gruppi non è facile resistere.
Se per Ita andare verso l’integrazione con Lufthansa è di vitale importanza, per il gruppo tedesco è importante mettere il piede in Italia tramite il vettore italiano ma non obbligatorio. Può quindi valutare anche un’exit strategy per fare leva sul prezzo. Deve essere però chiaro al governo che la privatizzazione è la strada giusta: un arretramento verso una strategia stand alone è molto complessa e mette a serio rischio 1,3 miliardi dei contribuenti. Cosa c’è dunque da sperare? Che lo scontro tra Mef e Lufthansa possa risolversi con un accordo conveniente per entrambi, ma i contendenti dovrebbero focalizzarsi più sulle opportunità di sviluppo che sul prezzo. La strategia di sviluppo dell’hub di Roma Fiumicino da parte di Ita Airways insieme al gruppo Lufthansa è corretta, anche perché non sembrano esserci troppe altre opzioni sul tavolo per il vettore italiano. E’ bene dunque che il processo possa continuare nella giusta direzione e pensare che l’accordo è essenziale non solo per Ita, ma importante anche per l’Italia.