Piazza Affari, sede della Borsa di Milano (foto Ansa)

editoriali

La borsa europea che scommette su Trump

Redazione

A Wall Street, brinda Tesla. In Europa, la Difesa. Affari del dopo elezioni

Quello che è stato battezzato “Trump Trade”, vale a dire il commercio nell’era di Donald Trump, sta creando aspettative positive nel settore della difesa europea. Cresce, infatti, la fiducia degli investitori che prima o poi il vecchio continente si deciderà ad aumentare gli stanziamenti militari per diventare più autonomo dagli Stati Uniti. I forti acquisti che si sono registrati in questi giorni sui titoli di  società come Leonardo e Rheinmetall si spiegano così secondo gli analisti. Ma per Leonardo – che ieri a Piazza Affari ha guadagnato circa il 4,3 per cento spingendo le azioni ai massimi dal 2000 – c’è una spiegazione particolare. Contrariamente alle voci circolate nelle ultime settimane, il governo inglese di Keir Starmer ha confermato l’impegno sul Gcap (Global Compact Air Program) ovvero il programma di collaborazione nel settore della difesa che coinvolge Leonardo, la britannica Bae System e Mitsubishi Heavy (si tratta, in pratica, di una partnership trilaterale Italia-Regno Unito-Giappone).

Nel corso di un’audizione al Parlamento, venerdì scorso la ministra della difesa Maria Eagle ha ribadito che il progetto Tempest per la costruzione di caccia di nuova generazione (nell’ambito dell’alleanza Gcap) “è cruciale per mantenere la capacità di combattimento aereo del paese in collaborazione con partner internazionali”. E secondo il Ft, il governo britannico avrebbe dato via libera al programma mettendo a tacere i timori di una possibile opposizione del nuovo governo laburista. “La notizia è importante perché il nuovo governo britannico aveva mostrato alcuni dubbi su numerosi programmi militari, tra cui il Gcap”, sottolineano gli analisi di Banca Akros. Non c’è solo Tesla a brindare a Wall Street per la sua crescita straordinaria dall’elezione di Trump (più 30 per cento) perché una certa euforia si comincia ad avvertire anche in Europa fermo restando che lo scenario di fondo resta di grande incertezza a causa dei timori sui dazi come dimostra l’indebolimento dell’euro. La prudenza è necessaria, ma qualche bollicina inaspettata si inizia a vedere.

Di più su questi argomenti: