Editoriali
L'altro risiko delle assicurazioni
Mentre fusioni e aggregazioni continuano a tenere banco anche per le implicazioni sul piano politico, Messina attua un consolidamento direttamente in casa con una riorganizzazione delle attività bancarie, assicurative e di asset management. Un rebranding particolarmente significativo per la prima banca italiana
A proposito del risiko bancario, il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, lo ha detto nei giorni scorsi: “Abbiamo una quota di mercato talmente elevata che non possiamo fare operazioni in Italia”. Questo, però, non vuol dire che Intesa Sanpaolo non stia già spingendo sul modello di bancassicurazione, che consente di mantenere stabili nel tempo i margini di redditività. Ci lavora da cinque o sei anni, ma adesso ha dato un nome e una forma a questa strategia che si chiama Intesa Sanpaolo Assicurazioni. In pratica, mentre fusioni e aggregazioni continuano a tenere banco anche per le implicazioni sul piano politico, Intesa il risiko se lo fa in casa con una riorganizzazione delle attività bancarie, assicurative e di asset management.
Intesa Sanpaolo Assicurazioni, che sotto la guida di Virginia Borla è interamente dedicata al settore vita, controllerà la società Intesa Sanpaolo Protezione che raggruppa le polizze danni e salute. In fondo, si tratta di un’operazione di rebranding, ma è significativo che la prima banca italiana, che ha raggiunto il 20 per cento di quota di mercato in quasi tutte le attività, motivo per cui non può essere il cavaliere bianco di nessuno, come ribadito da Messina, abbia deciso di rafforzare il posizionamento strategico anche richiamando il settore assicurativo nella denominazione. A inizio novembre un’operazione simile è avvenuta nel settore dell’asset management con l’aggregazione di Fideuram Am in Eurizon ed è stato un modo da razionalizzare le fabbriche di prodotti di risparmio.
Insomma, qui non ci sono opa o ops, amichevoli o ostili, ma operazioni infragruppo che, però, danno il senso di dove sta andando il settore bancario ora che la discesa dei tassi di interesse comincerà a restringere i margini dopo due anni di profitti particolarmente elevati. Tutt’intorno a Intesa, che nel 2020 ha comprato Ubi Banca compiendo la sua stagione di consolidamento, fremono le grandi manovre del risiko che, però, sia in Italia sia Europa si stanno rivelando più faticose del previsto.