Editoriali
La polifonia della Bce sulle banche e il caso Unicredit-Commerzbank
Quando in Germania c’è stata la levata di scudi del governo Scholz contro la banca guidata dall'ad Orcel, la presidente Lagarde ha affermato che l’Europa ha bisogno di campioni bancari. Ora invece la responsabile della Vigilanza della Banca europea appare molto più fredda nei confronti della stessa prospettiva
La tedesca Claudia Maria Buch, presidente del servizio di Sorveglianza della Bce, ha detto di essere neutrale sulle aggregazioni tra banche di diversi paesi. Come sarebbe quella tra l’italiana Unicredit e la tedesca Commerzbank rimasta congelata a causa del clima politico ostile che si è creato in Germania. Buch, che da un anno ha sostituito Andrea Enria nell’incarico, ha detto di tenere alla stabilità finanziaria dell’Eurozona ma senza propendere per operazioni di consolidamento, cross-border o domestiche che siano. Si tratta di un cambio di passo non di poco conto. Il suo predecessore Enria, al contrario, ha sempre sostenuto che proprio la stabilità finanziaria dipende anche dalla capacità delle banche dell’Unione di fare massa con i propri asset patrimoniali, creando così i cuscinetti per far fronte alle crisi.
Non è un caso che il primo tentativo di Unicredit di aggregare Commerzbank ci sia stato nel 2019 per iniziativa di Jean Pierre Mustier, allora ad della banca italiana, quando la Vigilanza della Bce cominciava a rendere esplicito questo tipo di orientamento (poi non se n’è fatto più nulla per altre ragioni). Da allora, i tempi sono cambiati, la qualità del credito in Europa è migliorata, salvo un recente deterioramento che si registra in Francia, Austria e Germania, e le banche hanno i bilanci pieni di profitti. Ma proprio sull’utilizzo del capitale in eccesso ora la Vigilanza sembra prediligere la scelta di aumentare (ancora di più) la solidità patrimoniale a livello di singoli istituti, mentre alcune banche come Unicredit, ma non solo, cercano di impiegare queste risorse per crescere di dimensione attraverso acquisizioni. Quando in Germania c’è stata la levata di scudi del governo Scholz contro Unicredit, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha preso posizione affermando che l’Europa ha bisogno di campioni bancari, mentre ora la responsabile della Vigilanza della Bce appare molto più fredda nei confronti della stessa prospettiva. Insomma, l’Eurotower è polifonica: servono o non servono i campioni bancari?