Editoriali
Più tecnologia contro gli evasori. Paletti per la nuova Agenzia delle entrate
Il fisco italiano è osservato speciale da tempo. Il nuovo direttore ha l’occasione di giocarsi la carta della maggiore integrazione politica con il governo: non per chiedere marce indietro ma per ribadire che non si può mollare la partita delle tasse
Con il cambio alla guida dell’Agenzia delle entrate non si può neanche immaginare di passare a una linea più accomodante verso l’evasione. Soprattutto sul lato della riscossione, da quando le funzioni di Equitalia sono state inserite tra i compiti di uno dei rami dell’agenzia, ci saranno forse pressioni, probabilmente da parte leghista, verso qualche forma di indebolimento della capacità di usare gli strumenti nuovi messi a disposizione (già con molta gradualità) di chi deve esigere crediti a favore dell’erario. E’ noto che l’accertamento funziona sempre meglio ma poi si sbatte verso tecniche di resistenza passiva, furbizie, opposizioni di vario tipo, quando si tratta di incassare. Il nuovo direttore, Vincenzo Carbone, che succede a Ernesto Maria Ruffini, dovrebbe dedicare parte del suo tempo a questo lato finale del lavoro dell’agenzia.
Il citato Leo e una buona parte della maggioranza lo copriranno perché i risultati degli ultimi due anni fanno testo e sono stati di enorme aiuto nella gestione dei conti pubblici. La graduale e costante immissione di tecnologia e di lettura dei dati, cominciata con operazioni di grande rilievo come l’introduzione della fattura elettronica, va proseguita e qualunque frenata verrebbe subito notata. Il fisco italiano è osservato speciale da tempo, in un processo che si lega all’attuazione del Pnrr. Chi entra ora ha l’occasione di giocarsi la carta della maggiore integrazione politica con il governo non per chiedere marce indietro ma per mostrare che un governo intenzionato a cogliere risultati economici non può mollare la partita del fisco ora che è pienamente in corso. Lettere e controlli – mirati, intelligenti e non persecutori – verifiche anche attraverso la traccia che lasciamo in rete, superamento graduale del contante, sono acquisizioni anche per la destra meloniana. Chi entra li rivendichi e potrà anche provare a caratterizzare il fisco verso maggiore amicizia con i contribuenti, superando le rigidità del passato. Fisco amico sì, ma un amico che ci conosce bene.