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Trasporti

Sì del Senato all'aumento delle accise del gasolio

Redazione

La commissione Finanze approva il riallineamento tra 1 e 2 centesimi sul gasolio, ma tutte le entrate dovranno essere destinate al trasporto pubblico locale. La critica delle opposizioni: “Per racimolare risorse il governo non esita ad aumentarle agli automobilisti e alle imprese”

La commissione finanze del Senato ha espresso un parere favorevole alla proposta di aumentare tra 1 e 2 centesimi le accise del gasolio e alla benzina “in un congruo arco di tempo”, contenuta nel decreto legislativo accise. L'approvazione del provvedimento rappresenta il primo passo verso l'attuazione del Piano strutturale di bilancio 2025-2029, in cui il governo suggerisce “l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina” come soluzione “per stabilizzare gli obiettivi di riduzione del carico fiscale”. 

La commissione, però, pone una condizione specifica: tutte le risorse legate all'aumento dovranno essere destinate “al trasporto pubblico locale”. Inoltre, a tali misure “dovrà essere data attuazione, valutato il contesto di riferimento, con apposito decreto interministeriale”. Si chiede poi al governo di valutare “la possibilità di posticipazione dei termini di applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, dal luglio 2025 al gennaio 2026" nonché di "includere i soggetti operanti nel settore dei bitumi e degli oli lubrificanti tra i soggetti accreditati (Soac) per ottenere l'esonero dal prestare cauzioni", abbinato a un eventuale ripristino “delle possibilità di esonero per le spedizioni in sospensione di accisa per via marittima”. 

Immediata la reazione delle opposizioni. “Il governo, in modo surrettizio, riesce ad aumentare le accise sul diesel”, ha detto la senatrice Cristina Tajani, capogruppo del Partito democratico in commissione finanze, secondo cui “con la scusa del riallineamento raschiano il barile caricando sugli utenti, sugli automobilisti, sulle imprese e sugli agricoltori proprio quelle tasse che avevano promesso di tagliare in campagna elettorale”. Critiche anche da parte del senatore dem senatori Francesco Boccia: “Siamo di fronte ad un governo che prima grida che non aumenterà le tasse e poi, disperato, per racimolare risorse non esita ad aumentarle agli automobilisti e alle imprese”.

 

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