editoriali

La sfida di Mps è fare piano

Redazione

Il risiko attorno a Mediobanca, le borse stabilizzate e la strategia del non avere fretta

Giornata di tregua ieri a Piazza Affari per i titoli di Mps e Mediobanca, entrambi in crescita dello 0,4 per cento. Un’intonazione positiva che riflette, forse, un cambio di umore del mercato che comincia a riflettere più a freddo sull’offerta pubblica di scambio lanciata da Siena su Piazzetta Cuccia. Il cda di quest’ultima ha definito ostile l’offerta perché priva di senso industriale e finanziario oltre che distruttrice di valore. Una reazione gelida che non ha sorpreso Mps dove, tuttavia, si resta convinti della validità strategica e industriale della propria mossa, ma sta maturando anche la convinzione che è necessario avviare una comunicazione quanto più possibile chiara e convincente con gli investitori anche per spiegare che non si intende pregiudicare l’identità di Mediobanca.

 

Per quanto riguarda l’obiezione sulla distruzione di valore mossa da quest’ultima, in ambienti vicini alla banca senese, si fa notare quanto sia rilevante un business di tipo retail come il credito al consumo (Compass) nella redditività complessiva di quella che vanta di essere principalmente una banca d’affari e un gestore patrimoniale. Il credito al consumo, infatti, si sposerebbe bene con la vocazione di banca commerciale che ha Siena. In più, si fa notare che la quota del 13 per cento detenuta in Generali ha contribuito in modo importante alla crescita della capitalizzazione di mercato di Mediobanca: se non ci fosse tale quota il valore sarebbe inferiore a quello di Montepaschi.

 

Le stesse fonti sottolineano che risulta sorprendente ignorare il lavoro dei tanti analisti che in questi ultimi anni hanno determinato il valore intrinseco di Mps che è stato riconosciuto anche da numerosi investitori. Insomma, la linea del Monte è quella di smontare l’idea che Siena non si può sposare con Piazzetta Cuccia perché sarebbe come se la Cenerentola delle banche volesse maritarsi con il re della finanza. La sfida per Mps d’ora in poi sarà convincere il mercato che Cenerentola si è già trasformata in Principessa e che dal matrimonio ci guadagneranno gli azionisti di entrambe. La partita è lunga, il tempo c’è.

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