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(Ansa)
Editoriali
Il calo delle vendite di Tesla
Crollo di immatricolazioni: colpa all’attivismo politico di Elon Musk o delle sue auto? Il problema riguarda anche Cina e California, questo induce a fare minime considerazioni di prodotto. In più, il concorrente cinese, Byd, ha affiancato le ibride plug-in alle elettriche
A gennaio le immatricolazioni di autovetture elettriche nell’Unione europea sono cresciute di ben il 34 per cento. Di questo notevole incremento però, curiosamente, non ha beneficiato la casa automobilistica che della mobilità elettrica è considerata l’alfiere: Tesla, che per contro ha consegnato addirittura la metà delle vetture rispetto a gennaio 2024. Va premesso che un mese solo non è molto indicativo e che, storicamente, gennaio per la casa di Elon Musk è sempre stato piuttosto fiacco. Prassi consolidata di Musk è, infatti, quella di concentrare le consegne a fine trimestre per stupire gli analisti.
Adesso però che Elon è impegnato in dichiarazioni e gesti politici, e il titolo – che supera di cinque volte la capitalizzazione di Toyota, che vende oltre cinque volte di più – è già molto sotto i massimi, con l’elezione di Trump dubbi e domande abbondano: cosa sta succedendo? C’è un effetto negativo dovuto alla forte esposizione politica di Musk? Lo capiremo meglio nei prossimi mesi, anche perché i dati vanno contestualizzati. L’exploit di gennaio delle vetture elettriche in Ue, infatti, va collegato alle sanzioni che incombono sulle case automobilistiche, che hanno rinviato a gennaio 2025 parte delle immatricolazioni di dicembre 2024.
Una volta avuta contezza di aver evitato la sanzione per il 2024, ai produttori è convenuto spostare al più difficile 2025 l’immatricolazione di una vettura elettrica: contando zero ex lege nel calcolo delle emissioni, abbassa la media e avvicina l’obiettivo. Le immatricolazioni di Tesla, però, sono crollate anche in Cina e in California, cosa che induce a fare minime considerazioni di prodotto. Se è sicuramente vero che alcuni acquisti sono stati posticipati in attesa del restyling della Model Y, che nel 2023 è stata addirittura l’auto più venduta al mondo, è ancor più vero che la gamma di Tesla, composta da soli quattro modelli, è mediamente piuttosto attempata. E a proposito di prodotto, va anche detto che Byd, il temibile concorrente cinese di Tesla, ha ben pensato di affiancare alle elettriche pure le ibride plug-in.