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Editoriali

L'8 marzo della Bce

Redazione

Il 52 per cento degli europei non possiede un’alfabetizzazione finanziaria di base, e di questo gruppo il 60 per cento è rappresentato da donne. Ma non comprendere il concetto di inflazione è un guaio anche per l’Europa

"La probabilità che le donne comprendano il concetto di inflazione è inferiore di 12 punti percentuali rispetto agli uomini”. Così un comunicato della Bce che cita un dato dell’Eurobarometro del 2023. La presidente della Bce, Christine Lagarde,  ha aperto ieri la giornata internazionale della donna con una tavola rotonda a cui hanno partecipato i vertici delle massime istituzioni finanziarie europee: la responsabile della Vigilanza bancaria, Claudia Buch, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, il numero uno della Bundesbank, Joachim Nagel, il governatore olandese, Klaas Knot e Annamaria Lusardi, docente alla Stanford University. Un parterre che dimostra che il tema del divario di genere nella conoscenza finanziaria ha assunto una valenza sistemica come conferma un altro dato: il 52 per cento degli europei non possiede un’alfabetizzazione finanziaria di base e di questo gruppo il 60 per cento è rappresentato da donne.

 

Il gap, assicurano le ricerche, è persistente, diffuso in tutti i paesi e trasversale alle classi sociali. “Questa situazione ha un impatto diretto sulle politiche della Bce – ha detto Lagarde – in particolare su due fronti: la stabilità dei prezzi e la produttività. La comprensione dell’inflazione e delle aspettative inflazionistiche è essenziale affinché le politiche monetarie siano efficaci. Se una parte significativa della popolazione non ha le competenze necessarie per valutare questi aspetti, il lavoro della Bce diventa più complesso”.

 

Per farla semplice con un esempio: come faccio a rinegoziare un mutuo, e quindi a pagare una rata mensile più bassa, se non sono in grado di interpretare il taglio o l’aumento dei tassi d’interesse? Ma pensare che si tratti solo di una questione di equità di genere sarebbe sbagliato. Migliorare l’alfabetizzazione finanziaria femminile è anche una necessità economica dell’Europa: questa è la novità del messaggio. Restano le cause da affrontare, che almeno in Italia, come ha spiegato Panetta, sono legate alla scarsa partecipazione al mondo del lavoro che implica anche non avere un conto in banca e, di conseguenza, non essere coinvolte in questioni finanziarie.