Mentre l’impatto economico del coronavirus si fa sempre più feroce, il governo s’interroga su come intervenire a sostegno dei lavoratori e delle categorie produttive. Questo è uno dei casi in cui la risposta giusta al momento è, se non proprio “niente”, quanto meno “molto poco”. Può apparire cinico, ma adesso è troppo presto per capire quanto vaste e profonde saranno le conseguenze. Visto lo scarso spazio fiscale di cui disponiamo – anche dando per scontato un ricorso all’indebitamento superiore alle attese – le risorse vanno utilizzate in modo razionale e attento. Per esempio, evitando di stanziare fondi ingenti per misure come la cassa integrazione, che sono finalizzate a proteggere le aziende più che i lavoratori. Le imprese meritano un intervento a parte, per esempio la proroga di tutte le scadenze fiscali dei prossimi mesi. Ma, a parte questo, bisogna prendere il reddito di cittadinanza, ripensarlo e trasformarlo in un moderno meccanismo universale di sostegno al reddito e supporto alle transizioni lavorative.
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