L’arrivo di Mario Draghi, considerato prima falco dell’austerità di matrice tedesca e poi salvatore dell’euro contro i falchi tedeschi della Bundesbank, può paradossalmente risolvere il problema politico del Mes. Il Fondo salva stati e il ricorso alla linea di credito pandemica sono stati tra gli elementi più tossici e problematici nelle maggioranza che hanno sostenuto prima il Conte I e poi il Bisconte. Non c’era ovviamente alcuna ragione economica, se non per tic e convinzioni sovraniste, nell’opposizione a un finanziamento a tassi negativi praticamente incondizionati. Chiedendo lo scorso anno quei soldi al Fondo salva stati, il governo avrebbe avuto immediatamente la liquidità per finanziare praticamente tutto (spese dirette e indirette sanitarie di cura e prevenzione contro il Covid è un insieme ampissimo), risparmiando al contempo dai 500 ai 600 milioni all’anno (5-6 miliardi su un finanziamento decennale).
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