Editoriali
In che guaio si trova la Rcs di Cairo
Blackstone vince il lodo Solferino e rilancia l’azione milionaria contro Rcs
L’atteso lodo della Camera arbitrale di Milano sulla vendita a Blackstone dell’immobile di Via Solferino (sede del Corriere della Sera) è arrivato ieri sera e a prima vista non appare come una buona notizia per Urbano Cairo e Rcs. Secondo i giudizi, infatti, la transazione del 2013 è avvenuta nel rispetto dei criteri di correttezza e buona fede ed è da escludere che Blackstone abbia commesso il reato di usura contestatogli da Cairo.
La Camera arbitrale ha messo in luce come la trattativa commerciale sia stata promossa dalla parte venditrice e nella quale la parte acquirente abbia legittimamente agito per ottenere le condizioni più vantaggiose. Per questi motivi le domande di risarcimento danni proposte da Rcs sul presupposto che il colosso americano abbia tenuto un comportamento qualificabile come usuraio non saranno accolte. Tale decisione potrebbe spianare la strada alla maxi richiesta di risarcimento danni per complessivi 600 milioni di euro (300 a carico di Cairo e 300 a carico di Rcs) già avanzata due anni fa da Blackstone davanti alla Corte suprema di New York la quale, però, aveva sospeso il giudizio nell’attesa che si pronunciasse la Camera arbitrale milanese. La richiesta era basata sul danno che avrebbe subìto Blackstone quando Cairo, promuovendo l’azione legale per usura, aveva di fatto bloccato la rivendita del palazzo a un terzo soggetto (si vocifera si trattasse di Allianz che avrebbe acquistato a un prezzo di 250 milioni di euro a fronte dei 120 pagati da Blackstone).
Ma proprio su quest’ultimo punto Rcs ha una opinione diversa e in una nota ha fatto sapere che non solo non condivide il giudizio dei due arbitri del collegio, ma che proprio il lodo ha stabilito che non c’è stata alcuna scorrettezza o mala fede da parte di Rcs che ha agito per la doverosa tutela del patrimonio sociale “leso dal significativo differenziale di valore cui nel 2013 è stato venduto l’immobile”. Pertanto, secondo Rcs, la sentenza arbitrale “rinsalda la posizione della società dinanzi alla Corte suprema di New York”.
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