Editoriali
Una pinta contro i No vax
L’Irlanda permetterà solo a chi ha il vaccino di entrare nei locali pubblici
L’Irlanda ha deciso che per vincere “la corsa tra la variante e i vaccini” permetterà solo alle persone vaccinate di accedere all’interno di bar, ristoranti e altri locali pubblici. L’annuncio è stato fatto ieri dal primo ministro, Micheál Martin, malgrado le proteste delle associazioni di categoria e di una parte dell’opinione pubblica. Bar e ristoranti avrebbero dovuto accogliere nuovamente i clienti all’interno dei loro locali il 5 luglio. Il governo ha rinviato tutto: entro il 19 luglio ci sarà un sistema per verificare se chi entra all’interno dei locali è stato completamente vaccinato o è guarito dal Covid. “Vogliamo fare tutto ciò che possiamo per assicurarci che il vaccino vinca” contro la variante Delta, ha detto Martin: “Il modo più sicuro di procedere ora per tornare all’ospitalità all’interno è di limitare l’accesso a chi è completamente vaccinato o è guarito dall’infezione”.
L’alternativa – ha spiegato il vicepremier Leo Varadkar – non è un rinvio “di poche settimane”, ma “un rinvio prolungato fino a che non ci sarà l’immunità di gregge”, che con le nuove varianti “non si può dire quando sarà”. La decisione dell’Irlanda è impopolare, ma giusta. Bar e ristoranti hanno riaperto le terrazze da inizio giugno, dopo aver chiuso per gran parte degli ultimi 16 mesi. Anche teatri, cinema e sale da concerto sono colpiti. Il 65 per cento degli adulti ha ricevuto una dose e il 41 per cento è completamento vaccinato. Il problema non è più la mancanza di dosi, ma di persone che vogliono farsi vaccinare. Israele aveva applicato restrizioni simili. La Russia lo sta facendo in una situazione epidemiologica già grave. Servono incentivi per convincere gli esitanti e scoraggiare il “free riding” dei novax, che con il loro comportamento irresponsabile mettono a rischio tutti. Essere costretti a scegliere tra una pinta di Guinness al caldo o al freddo può essere un modello da seguire.