Il presidente russo Vladimir Putin (LaPresse)

Editoriali

Pronto, Putin ci sei?

Redazione

Deludente il filo diretto, ma per il presidente russo “il meglio” deve arrivare
 

“Troitsk? Dov’è Troitsk?”. I dubbi geografici manifestati da Vladimir Putin durante la diretta annuale con il suo popolo sono forse la rappresentazione più immediata del momento che sta vivendo il sistema politico russo. La diretta viene disturbata (le conduttrici parlano di un attacco di hacker), le telecamere inquadrano all’improvviso un monitor su cui scorrono le domande (prezzi, salari, pensioni e ancora prezzi), e il protagonista si impappina tra numeri e nomi, e ignora l’esistenza, a 40 chilometri dal Cremlino, di un famoso centro di ricerca scientifica. In compenso, è convinto che la Russia abbia “superato meglio di altri” il Covid, proprio mentre Mosca e Pietroburgo battono ogni giorno i record di mortalità. La campagna vaccinale con lo Sputnik è fallita sia per carenza di dosi sia per sfiducia dei russi, la Nazionale è stata eliminata, e gli spettatori chiedono al presidente perché non hanno il gas in casa, e perché le carote autarchiche costano più delle banane importate dal Sud America.

 

Preoccupazioni molto terra terra, ma Putin appare più a suo agio nel ruolo di leader che vola alto. Promette di scrivere un articolo che spiega come russi e ucraini (e anche bielorussi) siano “lo stesso popolo”,  diviso dalle ambizioni della Polonia e dell’impero austro-ungarico. A Kiev e a Minsk corrono brividi mentre il capo del Cremlino porta a esempio Israele, dove “dall’Africa arrivano quelli neretti, e dall’Europa quelli che parlano yiddish”. In questa logica, la nave inglese che ha costeggiato la Crimea “è una provocazione di inglesi e americani”, ma “anche se l’avessimo affondata la Terza guerra mondiale non sarebbe iniziata”. Probabilmente no, ma la noncuranza con la quale lo afferma è preoccupante, almeno per chi voleva saggiare i limiti del senso della realtà di Putin, che intanto rimanda il discorso sul successore a un futuro indefinito, e promette che la più grande conquista delle sue numerose presidenze “deve ancora arrivare”.

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