L’onestà intellettuale con la quale il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha spiegato perché le tariffe energetiche aumenteranno in Italia e altrove ha scatenato due reazioni opposte. Da una parte si dà come al solito la colpa all’Europa e alle politiche green alle quali ha deciso di vincolare lo sviluppo industriale, dall’altra si accusa il governo e Cingolani stesso di essere un finto ambientalista, al servizio delle lobby del “nuovo nucleare”, quello blu basato sulla fissione. I primi hanno qualche ragione solo nel sostenere che Germania, Francia e Italia si stanno muovendo in affanno nel gestire una trasformazione che avrebbe richiesto anni; non possono però negare che il problema climatico si aggrava e non occorre essere apostoli di Greta Thunberg per vederlo. Inoltre poiché non solo l’Europa ma l’intero Occidente va in quella direzione l’Italia non può costituire una fortezza nazionalista.
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