editoriali
Il Fatto e il processo mediatico 2.0
Su Gualtieri, nuove frontiere di Travaglio: gogna contro gli “ex inquisiti”
Secondo il codice Travaglio c’è una nuova categoria di impresentabili, quella degli “ex inquisiti”. Il Fatto quotidiano ha infatti attaccato la nuova giunta del comune di Roma per alcune nomine fatte dal neo sindaco Roberto Gualtieri.
Tralasciando la figura del city manager Paolo Aielli, ex ad della Zecca dello stato, che è indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio (che non si nega mai a nessuno) e che, scrive il quotidiano, “potrebbe essere archiviato” dalla procura dopo essere stato ascoltato, l’attenzione è focalizzata sui neo assessori. Che hanno “avuto qualche grana con la giustizia”. Ohibò. E cosa hanno combinato questi farabutti? “Nella giunta ci saranno tre persone sfiorate dall’inchiesta sul ‘Mondo di Mezzo’”. Gli sfiorati sono Sabrina Alfonsi, già presidente del Municipio I del centro storico, e ora assessore a Rifiuti e Ambiente; Eugenio Patanè assessore alla Mobilità e ai Trasporti; Alessandro Onorato, ex consigliere comunale, assessore al Turismo, Grandi eventi e Sport. Saranno per caso dei colpevoli che l’hanno fatta franca? Che sono riusciti con chissà quali cavilli a sfuggire alle accuse dei pm? No, non si è arrivati neppure all’imputazione. I tre sono stati indagati, per ipotesi di reato diverse tra loro, e poi tutti archiviati su richiesta della stessa procura.
Non si tratta, come scrive il Fatto, di “ex inquisiti” – una qualifica che non esiste – ma di cittadini innocenti e con i pieni diritti civili e politici necessari ad amministrare un comune, gli stessi che avevano Virginia Raggi e Chiara Appendino che, pur essendo state la prima rinviata a giudizio e la seconda condannata in primo grado, continuavano ad amministrare Roma e Torino perché innocenti fino a prova contraria. Attaccare delle persone in quanto “ex indagate” non fa danni perché si tratta di un’accusa tanto scoordinata quanto ridicola, ma è il sintomo grottesco di una cultura giustizialista che si spera diventi presto “ex giornalismo”.