Foto: Ansa  

Editoriali

Il Portogallo anti sovranista ha qualcosa da insegnare sui capitali stranieri

Redazione

La crescita economica, il calo della disoccupazione e le città in espansione: le politiche del leader socialista hanno convinto anche Bruxelles

Antonio Costa, premier socialista portoghese, ha vinto le elezioni anticipate ottenendo la maggioranza assoluta del Parlamento e liberandosi della coalizione con il Blocco di sinistra ed il mini rassemblement Comunisti-Verdi. Oltre che alla sua popolarità personale – il 60enne già sindaco di Lisbona e da sei anni primo ministro è famoso per i modi cordiali e l’abilità nelle mediazioni – il successo si deve a una politica economica e sociale promossa per prima ed a pieni voti dalla Commissione europea (Ursula von der Leyen iniziò con lui il Next generation Eu tour che frutterà 45 miliardi), che ha generato stabilità e pragmatismo, abbattuto la disoccupazione, attirato investimenti privati e dato al paese considerazione internazionale. Così come nel 2011 il Portogallo aveva accolto il primo piano di aiuti europei riducendo il debito senza drammatizzazioni di tipo greco.

L’estrema sinistra accusava Costa di avere attuato riforme fiscali poco redistributive e filo-imprese, la destra conservatrice che qui si chiama socialdemocratica e quella populista di Chega, cioè “Basta”, protestavano per la svendita ai capitali stranieri, oltreché a Bruxelles (ricorda nulla questo mix?): gli elettori non hanno abboccato. E non solo per i 4-6 mila euro ad abitante che arriveranno in Portogallo, destinati per 30 miliardi alla modernizzazione e digitalizzazione delle infrastrutture e per 15 alla competitività delle imprese. Prima del Covid il modello Costa aveva creato un aumento di 11 punti del Pil, in piena pandemia la disoccupazione è scesa dal 18 al 7 per cento. Il tutto attraverso il taglio di dieci punti dell’Iva, soprattutto nel turismo, ma anche una ristrutturazione e rilancio delle città, servizi pubblici compresi, a cominciare da Lisbona, con capitali stranieri ed imprese portoghesi. Non solo quindi il paradiso dei pensionati tedeschi e italiani che anni addietro erano stati temporaneamente esentati dalle tasse. Ieri la vittoria di Costa è stata accolta con un calo dello spread di oltre 9 punti; più di quello notevole per il Mattarella-bis.

 

Di più su questi argomenti: