La protesta degli studenti a Torino (LaPresse)

Editoriali

Studenti violenti e cattivi maestri

Redazione

Dietro ai fatti di Torino idee confuse e molta politica. Nessuno condanna?

Prima di partire in corteo hanno bruciato una bandiera di Confindustria. Poi, arrivati alla sede dell’Unione industriale di Torino, hanno bruciato una fotografia di Mario Draghi e appeso un cartello strafottente contro la Cgil, vittima mesi fa a Roma di un attacco altrettanto violento: “Landini, sai che dispiacere…”. Dire che gli studenti della nuova onda sappiano almeno per che cosa protestano è azzardato: non sanno distinguere nemmeno la destra dalla sinistra. Poche centinaia a Milano e a Roma, gli stessi slogan imparaticci e grotteschi, “dal governo solo sfruttamento e repressione”. Quel che più colpisce è l’inconsistenza dei contenuti: “Alternanza repressione maturità - No alla scuola dei padroni”. Come ognuno sa – a parte i giornali e i politici artefici della disinformazione di cui poi i ragazzi sono le prime vittime – l’alternanza non c’entra nulla con i due incidenti mortali che hanno coinvolto studenti dei centri di formazione professionale.

 

La possibilità che la scuola insegni “anche” ad avvicinarsi  al lavoro può essere contestata solo da qualche parolaio che non ha mai visto un’azienda ma vorrebbe “todos liceales”. La maturità, fintanto che esiste, non è un sopruso padronale: è un esame che va superato studiando. Queste stupidaggini sono il risultato di una cattiva propaganda il cui vero obiettivo non è “l’alternanza”, ma la creazione di un clima ostile alle imprese e alla valutazione del merito. Un populismo imparentato alla peggiore sinistra. Infatti gli studenti di Torino sono passati all’assalto della sede di Confindustria: sei agenti di polizia sono rimasti feriti. Secondo la Digos a guidarli erano esponenti del centro sociale Askatasuna, specialisti in guerriglia urbana. Ma stavolta, poche le voci di condanna; una rara voce è arrivata da un non addetto, il teologo Vito Mancuso: “Fascisti e come tali criminali gli autori dell’assalto alla Cgil a Roma. Ma come definire chi a Torino lancia uova e vernice contro il comune e brucia una foto di Draghi?”. Gli altri professionisti della democrazia preferiscono non disturbare.