Foto Ansa

editoriali

Lo spazio mediatico dei putiniani

Redazione

Come per i No vax, nei talk-show si dà ampio spazio ai filorussi. Che fare?

La guerra in Ucraina sta riproponendo uno schema di informazione e intrattenimento, in cui a volte il secondo prevale sul primo, che ricorda quello che ci ha accompagnato durante l’emergenza Covid. E in particolare durante la campagna vaccinale. Da un lato quelli a favore dei vaccini, dall’altro quelli contrari o, quando non palesemente No vax, quantomeno dubbiosi su efficacia e sicurezza. Potremmo dire: neutrali. Qualcosa di analogo si sta riproponendo con l’invasione decisa da Vladimir Putin. Non perché il tema della guerra, puramente politico, abbia a che fare con la scienza. Ma per il meccanismo elementare della proposizione nei talk-show di due tesi o fazioni contrapposte, spesso anche visivamente: chi è favore da un lato, chi è contrario dall’altro. Questo schema tende a sovrarappresentare posizioni estreme che hanno un minimo riscontro sia nella comunità degli accademici sia nella società.

Le tv sono piene di personaggi, più o meno qualificati, che giustificano l’invasione russa o, quando non ci riescono per pudore, accusano l’occidente (l’Europa o la Nato) di esserne corresponsabile o di aver in qualche modo “provocato” la reazione militare di Putin. Rispetto a questo scenario, e a giornalisti che spesso si limitano a fare da megafono della ridicola propaganda del Cremlino, da più parti si invoca una sorta di controllo. È un atteggiamento che rischia di essere scivoloso, anche per il contraccolpo che ne deriverebbe dalla stessa propaganda russa. I danni di interventi che potrebbero apparire di  “censura” sarebbero maggiori. In realtà, proprio il tasso di vaccinazioni tra i più elevati al mondo ha dimostrato che la nostra società è abbastanza matura da poter sopportare anche ampie dosi di disinformazione. In un certo senso, proprio l’abnorme spazio dato ai deliri di No vax – che guarda caso in gran parte si sovrappongono ai filorussi – è stato una sorta di vaccinazione contro la propaganda putiniana. 

Di più su questi argomenti: