Editoriali
È ancora e sempre Europa
Macron dice che il voto per lui è come un referendum sull’Ue. Spettri e speranze
Il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi non sarà soltanto “un referendum a favore o contro la Repubblica laica in cui crediamo”, “un referendum a favore o contro l’ecologia”, ma sarà anche “un referendum a favore o contro l’Europa”, ha affermato ieri il presidente-candidato francese Emmanuel Macron in un’intervista al programma televisivo Quotidien, lanciando un messaggio potente ai suoi compatrioti e in particolare a quelli che sono tentati dal “né Macron né Le Pen”, i quali, astenendosi, potrebbero favorire la leader del Rassemblement national. Lo aveva già detto sabato durante il suo meeting a Marsiglia e lo ha ribadito ieri: queste elezioni interessano tutta l’impalcatura europea, potrebbero sconvolgere gli equilibri internazionali in caso di vittoria del sovranismo filoputiniano, e la Francia, che ha anche la guida della presidenza di turno del Consiglio europeo, non può permettersi di deludere il mondo, di fare un salto nel vuoto.
I termini referendum ed Europa nella stessa frase fanno un po’ tremare i polsi a Parigi e non solo, perché lo spettro del “no” francese del 2005 al Trattato sulla Costituzione europea aleggia ancora in maniera inquietante. Poi c’è stata la Brexit e la decisione degli inglesi ha avuto un impatto su tutto il continente. Ma le dichiarazioni di Macron sono anche un ribaltamento dell’idea di referendum sulla Frexit che la rivale sovranista sventola dal 2016, anche se oggi dice che non è più di moda e che “Parigi non uscirà dall’Ue”. “La Frexit non è più il mio progetto. Voglio riformare l’Unione europea dall’interno”, assicura Le Pen, anche se poi parla di “Europa à la carte”, di “Europa di nazioni libere e sovrane”, insomma di una Frexit mascherata. Per Macron, il 24 aprile può essere il punto di partenza di una nuova stagione francese ed europea, “quella della speranza, del clima, dell’ambizione”, come ha detto ai marsigliesi domenica. O, se poi va tutto male, l’inizio di un incubo.