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editoriali

Ma a Padova cosa studiano? Un appunto al discorso della rappresentante degli studenti

Redazione

L'intervento della studentessa davanti al presidente Mattarella era pieno zeppo di svarioni e banalità. Essendo l'Italia una democrazia, il Parlamento si può ancora permettere di bocciare le leggi

Se Mario Draghi ha risposto con disinvoltura alle domande piene di saggezza di una scolaresca di Sommacampagna, a Sergio Mattarella è toccato fare esercizio di pazienza, durante la cerimonia per gli 800 anni dell’Università di Padova, allorché ha preso la parola la presidente del Consiglio degli studenti, Emma Ruzzon. Che ha infilato alcune banalità, di quelle che vanno di moda nella sinistra montanariana: “Mi chiedo se si possa circoscrivere il concetto di libertà accademica alla sola libertà formale, giuridica e politica, di istruirsi e fare ricerca”. Risposta: sì, nei sistemi democratici è sufficiente. Se no è la Cina. E altre di qualunquismo antiliberale, contro scienza e ricerca che “continuano, e aumentano, il loro essere subalterne a dinamiche di profitto”. Magari è ora di scoprire come nei sistemi liberi ricerca ed economia si sostengano a vicenda, e producano risultati notevoli, ad esempio sui vaccini. Vanno di moda gli studenti che prendono il microfono in situazioni ufficiali e danno mostra di aver assorbito più che altro le stupidaggini da sinistra accademica.

 

Mesi fa tre studentesse della Normale di Pisa, eccellenza elitaria per antonomasia, si erano scagliate contro la “retorica dell’eccellenza”. Viene da chiedersi che formazione venga impartita, negli augusti atenei italiani. L’educazione civica di base, forse no, se la studentessa patavina s’è malamente avventurata nella politica istituzionale, non avendone i rudimenti: “Mi domando come possa considerarsi libero un paese” ha detto riferendosi al ddl Zan, “in cui i senatori della Repubblica possono permettersi di applaudire pubblicamente l’affossamento di un disegno di legge”. Stante che applaudire le leggi è una pratica, non elegantissima, che vale in modo bipartisan in tutti i parlamenti, una universitaria dovrebbe sapere che ddl e leggi possono venire bocciati (non “affossati”) dal voto del Parlamento: si chiama appunto democrazia, non c’è stata un’invasione di Putin. All’università l’abc di cosa sia un sistema politico, giuridico ed economico liberale dovrebbero insegnarlo.

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