Editoriali
Il patriarca Kirill caccia il "volto buono" della Chiesa ortodossa
Sollevato dal suo incarico Hilarion, l'amico dell’occidente: un colpo al dialogo ecumenico. Fatali sono state le considerazioni pubbliche contrarie alla guerra pronunciate a marzo
Il Patriarca di Mosca Kirill ha sollevato “dalle funzioni di presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa, membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa e rettore dell’Istituto teologico di studi post-laurea dei SS. Cirillo e Metodio” il metropolita Hilarion di Volokolamsk. La decisione, a sorpresa, è stata ratificata dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, che ha destinato Hilarion alla sede di Budapest. E’ un colpo al dialogo ecumenico: il metropolita allontanato da Mosca era divenuto il “volto buono” del Patriarcato, colui che manteneva i rapporti con Roma, visitando di frequente il Papa e partecipando a varie iniziative in occidente. Se c’era una linea di comunicazione con il mondo cattolico, lo si doveva a Hilarion. Fatali sono state le considerazioni pubbliche contrarie alla guerra pronunciate a marzo, mentre Kirill – viceversa – parlava di giustificazioni metafisiche all’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin.
“Se Nicola II avesse ascoltato Rasputin e non fosse entrato in guerra, la Russia non avrebbe subìto una catastrofe”, aveva detto sibillino rispondendo a una domanda in un programma della tv russa. Kirill e l’ala più oltranzista del Patriarcato non gliel’hanno mai perdonata. Hilarion non è certo classificabile tra i “pacifisti”, ma faceva parte di quella “gerarchia” più pragmatica e meno schierata a difesa dell’alleanza sacra e inscalfibile fra trono e altare. La sua cacciata mostra che il conflitto interno alla più grande Chiesa dell’ortodossia ha raggiunto ormai livelli inimmaginabili fino a pochi mesi fa e non è da escludere che lo stesso ruolo di Kirill – umiliato al punto da definire “comprensibile” lo strappo della Chiesa ortodossa ucraina a lui sottomessa, possa essere messo in discussione in un prossimo futuro.