Editoriali
Per i repubblicani texani l'elezione di Biden non è legittima
In Texas la menzogna si fa programma: nella convention statale, il Partito repubblicano ha votato una mozione secondo cui nel 2020 Trump è stato vittima di truffa elettorale. Un altro segnale della spaccatura del Gop
Nel fine settimana a Houston, in Texas, si è tenuta la convention statale del Partito repubblicano dove i delegati hanno votato per la nuova piattaforma politica, in vista delle elezioni di metà mandato di novembre. Tra le varie mozioni ne è stata approvata una che crea un precedente pericoloso per l’equilibrio della repubblica americana: secondo il Partito repubblicano del Texas nel 2020 Trump è stato vittima di truffa elettorale, in diverse aree metropolitane in alcuni stati chiave ci sono stati dei brogli e Joe Biden non sarebbe stato legittimamente eletto dai cittadini americani. I Repubblicani texani sono potentissimi – hanno tutte le posizioni chiave nello stato, la maggioranza nel Parlamento statale ed entrambi i senatori a Washington – flirtano con il trumpismo e in questo caso sembrano addirittura mettere in dubbio la democrazia stessa.
E’ un altro segnale della spaccatura del Gop; da una parte ci sono i membri del Congresso che hanno votato per l’impeachment e che stanno portando avanti le audizioni per gli attacchi del 6 gennaio, dall’altra ci sono gli ultraconservatori che continuano ad appoggiare Trump, ma a legittimare le sue bugie, tanto da farle diventare parte della piattaforma politica del partito – un’operazione che rischia di creare disturbi anche nelle future elezioni. Ufficializzare una menzogna che ha portato ad azioni violente, alla folla a Capitol Hill che chiedeva di impiccare il vicepresidente Mike Pence, vuol dire scavare ancora di più il solco che ha portato a un’America iperpolarizzata, che non sembra per niente pronta al 2024. Da qui a novembre, primaria dopo primaria, stiamo scoprendo qual è l’anima dei conservatori americani che avrà la meglio.
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