editoriali
Macron lancia la “convention citoyenne” per rivedere le norme sul fine vita
Il presidente francese avvia una consultazione per cambiare la legge Claeys-Leonetti del 2016. Le conclusioni sono attese per l'anno prossimo
Nel 2017, quando era ancora candidato di En Marche! alle presidenziali francesi, Emmanuel Macron rispose con queste parole a una domanda sull’eutanasia: “Per quanto mi riguarda, voglio poter scegliere come finire la mia vita”. Da allora, a livello personale, la sua posizione sull’eutanasia non è cambiata, ma politicamente l’inquilino dell’Eliseo è sempre stato cauto. Dopo cinque anni di prudenza, tuttavia, ha deciso di imprimere un’accelerata, sulla scia di quanto aveva anticipato a marzo durante una trasferta nella Charente-Maritime, quando disse di essere “favorevole” a un’evoluzione della Francia verso “il modello belga” sull’eutanasia e il suicidio assistito. Ieri, tramite un comunicato dell’Eliseo, il presidente della Repubblica francese ha annunciato l’avvio a ottobre di una vasta consultazione aperta ai cittadini, agli operatori sanitari e agli specialisti in materia di bioetica con l’obiettivo di cambiare l’attuale quadro legale, ossia la legge Claeys-Leonetti del 2016, che ha introdotto il diritto a una sedazione profonda ma vieta l’eutanasia e il suicidio assistito per i pazienti terminali.
Le conclusioni della “convention citoyenne” sono attese per il marzo del 2023. Macron vuole a tutti i costi evitare le tensioni che accompagnarono l’approvazione dalla legge Taubira sui matrimoni e le adozioni gay ai tempi di François Hollande, ed è convinto che la formula della “convention citoyenne” permetterà di farlo. Come per il grand débat all’apice della crisi dei gilet gialli, ci saranno dibattiti sull’eutanasia anche a livello regionale, per “andare incontro ai cittadini e permettere loro di informarsi e di misurare le sfide riguardanti il fine vita”. Il capo dello stato francese, inoltre, non ha escluso di sottoporre la futura riforma a un referendum. Ieri, quasi in concomitanza con il comunicato dell’Eliseo, il Comité consultatif national d’éthique ha aperto per la prima volta alla possibilità di un “aiuto attivo a morire”, ma nel rispetto di “un rigido quadro normativo”. Lo stesso organo ha chiesto di accelerare gli sforzi per le cure palliative.