Editoriali

Il problema cinese di Scholz

Redazione

Vuole dare un pezzo del porto di Amburgo a Pechino, ma l’Ue è contraria

La locomotiva europea, seppure sferragliando e sbuffando, è riuscita a trascinare  (quasi) tutti i vagoni nel percorso necessario ad affrontare la crisi pandemica, la guerra di aggressione della Russia, forse riesce ad avanzare anche in merito agli approvvigionamenti energetici. Ora si profila all’orizzonte un altro problema che potrebbe creare tensioni e divisioni, quello dei rapporti con la Cina. L’obiettivo di espansione commerciale perseguito dalla Cina si intreccia con una prospettiva geopolitica preoccupante, che ha come principale obiettivo una contrapposizione al sistema di alleanze dell’America, in Asia e in Europa. Il tema più immediato è la cessione del controllo delle infrastrutture principali del porto di Amburgo alla società cinese Cosco, sostenuto dal cancelliere Olaf Scholz nonostante le riserve di numerosi ministri verdi e liberali.

 

Scholz si recherà a Pechino il 4 novembre, sarà il primo leader occidentale a incontrare Xi Jinping dopo il congresso del Partito  e vuole presentarsi con l’accordo richiesto dalla Cina. Oltre all’opposizione interna, il cancelliere deve tener conto di una irritazione della Commissione europea che desidererebbe che operazioni geostrategiche di questa portata venissero gestite in modo collettivo. Se ne è discusso anche nell’ultimo vertice europeo, che ha ammonito tutti sul rischio di ripetere con la Cina gli stessi errori commessi in passato con la Russia. Insomma Scholz rischierebbe di ricadere nello stesso schema che aveva visto il suo predecessore socialdemocratico Gerhard Schröder nei confronti di Gazprom. D’altra parte l’ambiguità della Cina sulla guerra in Ucraina e i rapporti economici e militari intensificati tra Pechino e Mosca preoccupano gli altri paesi occidentali. La Germania (o meglio il cancelliere) sembra intenzionato ad andare avanti per la sua strada incurante delle riserve e delle critiche. Ma forse non è troppo tardi per indurlo a una riflessione più complessiva.

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