Editoriali
Meloni “soddisfatta” del giudizio Ue sulla Manovra. Ma le critiche di Bankitalia erano le stesse
La Commissione approva l'impianto della Legge di Bilancio, ma boccia l'innalzamento al tetto del contante e le limitazioni al Pos. Proprio come aveva fatto la Banca d'Italia, provocando la reazione scomposta del sottosegretario Fazzolari
"Il Documento programmatico di bilancio dell’Italia è in linea con le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022”. La Commissione europea ha approvato questa mattina, pur con qualche riserva, la legge di Bilancio. Bruxelles condivide l’impianto e la prudenza della manovra, in particolare rispetto a spesa pubblica e misure relative alla crisi energetica, che impegnano la maggior parte delle risorse. E tuttavia, la Commissione non ha mancato di avanzare alcune perplessità, evidenziando come quei provvedimenti identitari, l’innalzamento del tetto ai contanti, le limitazioni all’utilizzo del Pos, stridano con la lotta all’evasione fiscale, su cui in più occasioni l’Europa ha chiesto all’Italia di intervenire. “Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio”, ha prontamente dichiarato Meloni. Solo che a guardare bene, i rilievi dei burocrati di Bruxelles non sono poi così diversi da quelli mossi dall’Ufficio parlamentare di bilancio, dalla Corte dei conti e soprattutto da Banca d’Italia.
Via Nazionale aveva sottolineato come “le disposizioni in materia di pagamenti in contante rischiano di entrare in contrasto con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”. Inoltre, “soglie più alte favoriscono l’economia sommersa” mentre “l’uso di pagamenti elettronici permettendo il tracciamento ridurrebbe l’evasione fiscale”. Parole che avevano provocato la reazione scomposta di Giovanbattista Fazzolari: “Bankitalia critica la manovra perché è partecipata da banche private”, aveva detto il sottosegretario e braccio destro di Meloni – non proprio il primo che passa – evocando la grande finanza e chissà quali complotti. Bruxelles riporta sostanzialmente le stesse contestazioni. Ma questa volta, con le critiche che arrivano direttamente dall’Europa, si tratta di “una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del governo”, come recita la nota di Palazzo Chigi. I cortocircuiti del sovranismo all’italiana.