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Editoriali

Il problema degli ecoattivisti non sono le azioni eclatanti, ma le richieste

Redazione

Dal metodo della protesta al merito della proposta che avanzano i militanti di "ultima generazione" non c’è un grande salto di qualità

Le forme di protesta degli ecoattivisti di “Ultima generazione”, dall’imbrattamento di opere d’arte ai blocchi stradali, sono inaccettabili. Si tratta però di una protesta estrema per attirare l’attenzione sul futuro del pianeta, dicono molti, e quindi bisogna ascoltare le loro proposte. Ma il problema è che dal metodo della protesta al merito della proposta non c’è un grande salto di qualità.

“Chiediamo che il governo immediatamente: 1) interrompa la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancelli il progetto di nuove trivellazioni di gas naturale; 2) incrementi l’energia da solare ed eolico di almeno 20 GW e crei migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile”, dicono gli attivisti. Il punto 1) si basa su un estremismo irrazionale, che prescinde dalla crisi energetica e geopolitica dell’Europa. L’uso del carbone è una scelta obbligata, a cui sono ricorsi anche i Verdi al governo in Germania, per compensare la mancanza di gas dalla Russia. Avere una strategia di medio periodo per dismettere il carbone – e magari accelerarla – è un conto, ma spararsi nei piedi subito per fare un piacere a Putin è un altro.

Stesso discorso sulle trivellazioni: la produzione interna di gas è una questione di sicurezza nazionale. Serve a sostituire il gas russo e lo si può fare in un contesto di riduzione del consumo complessivo di gas, quindi riducendo le emissioni. Il costo dell’energia e la sicurezza del sistema sono temi fondamentali e non secondari della transizione energetica. Quanto all’aumento dell’installazione delle rinnovabili, è un punto che trova tutti d’accordo. Ma 20 GW in quanto tempo? Ultima generazione non lo dice. Nel 2022 in Italia sono stati installati 3 GW di rinnovabili, che sarà poca roba, ma è oltre il triplo della media degli ultimi anni.

L’Italia ha per il 2030 l’obiettivo di 70-85 GW di nuova potenza rinnovabile. Serve senz’altro un’accelerazione, ma nei piani più ottimistici per installare 20 GW servono tre anni. Se si riesce a fare prima, siamo tutti contenti. Ma bloccare le strade e imbrattare le opere d’arte non migliora le cose.

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